martedì 30 aprile 2024

Una poesia di Carmela Laratta


L' ostinazione di restar appesi

-sbiadita ma proterva e puntigliosa-

come denti di latte tentennanti

tu la chiamavi famiglia, io dolore.

Avrei potuto scrivere di noi,

dell' aderenza di aorte alle pupille

se tu non fossi stato il nostro muro,

il capriccioso stridere d'un diniego,

ma non si sopravvive di lamiere

-anche un alone incancellabile

poi sfuma-

quando io penso all' amore

sogno piume,

l'accompagnare per mano,

trasparenze...

una semplicitΓ  priva di tarli.

mercoledì 13 marzo 2024

Gustavo Adolfo Rol

𝑳𝒆 𝒑𝒆𝒓𝒔𝒐𝒏𝒆 𝒄𝒉𝒆 𝒏𝒐𝒏 𝒉𝒂𝒏𝒏𝒐 π’ƒπ’Šπ’”π’π’ˆπ’π’ π’…π’Š 𝒑𝒐𝒔𝒔𝒆𝒅𝒆𝒓𝒆 𝒍𝒆 𝒄𝒐𝒔𝒆 𝒑𝒆𝒓 π’ˆπ’π’…π’†π’“π’π’†, 𝒄𝒉𝒆 𝒏𝒐𝒏 𝒔𝒂𝒏𝒏𝒐 𝒄𝒐𝒔𝒂 π’”π’Šπ’‚ 𝒍'π’Šπ’π’—π’Šπ’…π’Šπ’‚, 𝒄𝒉𝒆 π’•π’“π’‚π’ˆπ’ˆπ’π’π’ π’ˆπ’Šπ’π’Šπ’‚ 𝒅𝒂𝒍𝒍'𝒂𝒓𝒕𝒆, 𝒅𝒂𝒍𝒍𝒂 𝒃𝒆𝒍𝒍𝒆𝒛𝒛𝒂 𝒅𝒆𝒍𝒍𝒂 𝒏𝒂𝒕𝒖𝒓𝒂, 𝒄𝒉𝒆 𝒔𝒂𝒏𝒏𝒐 π’”π’—π’Šπ’π’–π’‘π’‘π’‚π’“π’† 𝒍𝒂 π’‘π’“π’π’‘π’“π’Šπ’‚ π’‡π’‚π’π’•π’‚π’”π’Šπ’‚ 𝒐 𝒆𝒍𝒆𝒗𝒂𝒓𝒆 π’Šπ’ π’‘π’“π’π’‘π’“π’Šπ’ π’”π’‘π’Šπ’“π’Šπ’•π’, 𝒔𝒐𝒏𝒐 𝒅𝒂𝒗𝒗𝒆𝒓𝒐 π’‘π’“π’Šπ’—π’Šπ’π’†π’ˆπ’Šπ’‚π’•π’† 𝒆 𝒕𝒓𝒐𝒗𝒆𝒓𝒂𝒏𝒏𝒐 𝒍'π’‚π’“π’Žπ’π’π’Šπ’‚ 𝒄𝒐𝒏 π’Šπ’ 𝒄𝒓𝒆𝒂𝒕𝒐 𝒆 𝒄𝒐𝒏 π’Šπ’ π’‘π’“π’Šπ’π’„π’Šπ’‘π’Šπ’ π’…π’Šπ’—π’Šπ’π’.
𝑰𝒍 π’”π’†π’ˆπ’“π’†π’•π’ 𝒅𝒆𝒍𝒍𝒂 π’ˆπ’Šπ’π’—π’Šπ’π’†π’›π’›π’‚ 𝒆' π’Šπ’ π’π’π’Š π’”π’•π’†π’”π’”π’Š 𝒔𝒆 π’”π’‚π’‘π’“π’†π’Žπ’ 𝒆𝒔𝒔𝒆𝒓𝒆 π’π’•π’•π’Šπ’Žπ’Šπ’”π’•π’Š, π’‚π’π’•π’“π’–π’Šπ’”π’•π’Š, 𝒄𝒐𝒏 𝒖𝒏𝒂 π’…π’Šπ’”π’‘π’π’”π’Šπ’›π’Šπ’π’π’† 𝒂𝒑𝒆𝒓𝒕𝒂 𝒆 π’ˆπ’Šπ’π’—π’‚π’π’† 𝒗𝒆𝒓𝒔𝒐 𝒍𝒂 π’—π’Šπ’•π’‚, 𝒔𝒆 π’„π’π’π’”π’†π’“π’—π’†π’“π’†π’Žπ’ 𝒖𝒏 𝒄𝒖𝒐𝒓𝒆 𝒑𝒖𝒓𝒐, π’‡π’Šπ’…π’–π’„π’Šπ’π’”π’, π’…π’Š π’‡π’‚π’π’„π’Šπ’–π’π’π’, 𝒔𝒆 π’„π’π’π’•π’Šπ’π’–π’†π’“π’†π’Žπ’ 𝒂𝒅 π’‚π’Žπ’‚π’“π’† 𝒍𝒂 π’‘π’π’†π’”π’Šπ’‚ 𝒅𝒆𝒍𝒍𝒂 π’—π’Šπ’•π’‚, 𝒂𝒅 𝒂𝒗𝒆𝒓𝒆 𝒍𝒂 𝒇𝒆𝒅𝒆 𝒏𝒆𝒍𝒍'𝒐𝒍𝒕𝒓𝒆-π’—π’Šπ’•π’‚, π’‚π’•π’•π’Šπ’π’ˆπ’†π’“π’†π’Žπ’ π’”π’†π’Žπ’‘π’“π’† 𝒂𝒍𝒍𝒂 π’”π’π’“π’ˆπ’†π’π’•π’† 𝒅𝒆𝒍𝒍'𝒆𝒕𝒆𝒓𝒏𝒂 π’ˆπ’Šπ’π’—π’Šπ’π’†π’›π’›π’‚ 𝒄𝒉𝒆 𝒆' π’Šπ’ π’π’π’Š.




Vito Mancuso - L'attenzione


L’attenzione crea una specie di vuoto dentro di noi. Sono attento, cioΓ¨ mi svuoto, e quindi divengo capace di vero ascolto. Sono in grado di ricevere perchΓ© ho messo a tacere le mie voci interiori, ho spento la mia mente, o meglio, un certo tipo di mente, quella della continua e incontrollata proliferazione di pensieri paragonabile a una radio sempre accesa, e ne accendo un’altra, la mente luminosa dell’attenzione, e la rivolgo a chi sta parlando, o sta suonando, o su chi altro mi si trovi davanti, e divengo completamente ricettivo. E cosΓ¬ facendo coltivo la mia interioritΓ , la ripulisco, la nutro.

Il filosofo Edmund Husserl parlava dell’attenzione come di un raggio: il «raggio dell’attenzione».
L’accostamento dell’attenzione alla luce apre al significato spirituale di tale virtΓΉ, su cui Simone Weil ha scritto cose bellissime. Nei suoi Quaderni scrive: «L’amore soprannaturale e la preghiera non sono altro che la forma piΓΉ alta di attenzione»; «L’attenzione estrema Γ¨ ciΓ² che nell’uomo costituisce la facoltΓ  creatrice, e non c’Γ¨ attenzione estrema se non religiosa»; «L’occhio dell’anima Γ¨ l’attenzione»; «Dio Γ¨ l’attenzione senza distrazione».


                                                                        ph Miriam Bruni

sabato 2 marzo 2024

Da Resurrezione, di Lev Tolstoy

 


“Allegre erano le piante, e gli uccelli, e gli insetti, ed i bambini. Ma gli uomini, i grandi, gli adulti, non la smettevano di ingannare e tormentare se stessi e gli altri. Gli uomini ritenevano che sacro e importante non fosse quel mattino di primavera, non quella bellezza del mondo di Dio, data per il bene di tutte le creature, la bellezza che dispone alla pace, alla concordia e all'amore, ma sacro e importante fosse quello che loro stessi avevano inventato per dominarsi l'un l'altro.”

sabato 17 febbraio 2024

Una poesia di Livia de Stefani: "Torno torno alla cisterna"

 

ph Miriam Bruni


Torno torno alla cisterna
i rumori della piazza sono ramarri
che si rincorrono al sole. I passi 
uno spiover di ghiaie dalle dita del giorno.
Io sono l'acqua, cielo disteso per le grondaie
in un buco di terra, acqua ridotta ad un vitreo
cerchio di buio, a immota pupilla fra nere
ciglia di capelvenere, io contemplo
lo spazio che mi separa dall'azzurro del giorno,
il giorno in transito sul ferro del mio coperchio.
Talvolta lo sollevano fanciulli
in cerca dell'eco di parole e allora i passanti,
teste mozze di passanti talvolta si sporgono
a contemplare quaggiΓΉ, giΓΉ in fondo
alla gola di capelvenere il liscio mio volto
ove posa l'azzurro, rovesciato.

Livia de Stefani

martedì 30 gennaio 2024

Una poesia di Karin Boye: "Certo che fa male"


ph Miriam Bruni
Certo che fa male, quando i boccioli si rompono.
PerchΓ© dovrebbe altrimenti esitare la primavera?
PerchΓ© tutta la nostra bruciante nostalgia
dovrebbe rimanere avvinta nel gelido pallore amaro?
Involucro fu il bocciolo, tutto l’inverno.
Cosa di nuovo ora consuma e spinge?
Certo che fa male, quando i boccioli si rompono,
male a ciΓ² che cresce
male a ciΓ² che racchiude.
Certo che Γ¨ difficile quando le gocce cadono.
Tremano d’inquietudine pesanti, stanno sospese
si aggrappano al piccolo ramo, si gonfiano, scivolano
il peso le trascina e provano ad aggrapparsi.
Difficile essere incerti, timorosi e divisi,
difficile sentire il profondo che trae, che chiama
e lì restare ancora e tremare soltanto
difficile voler stare
e voler cadere.
Allora, quando piΓΉ niente aiuta
si rompono esultando i boccioli dell’albero,
allora, quando il timore non piΓΉ trattiene,
cadono scintillando le gocce dal piccolo ramo,
dimenticano la vecchia paura del nuovo
dimenticano l’apprensione del viaggio –
conoscono in un attimo la piΓΉ grande serenitΓ 
riposano in quella fiducia
che crea il mondo.


(Traduzione di Valeria Marcheschi)

Inedito mio (autunno 23): "Mi contraggo"


Mi contraggo, 
mi contraggo,
involontariamente.
E' scaltra, la nausea,
nascosta e persistente.
Come se qualcuno
mi avesse tra le mani
e sfilasse lentamente, 
crudelmente. Filo dopo filo 
fino a lasciare niente.

ph Miriam Bruni

sabato 27 gennaio 2024

Una poesia di Carmela Laratta: "Logora trattenersi"




Logora trattenersi

strutturare sorrisi come grattacieli
in ordine crescente
il puntiglio aberrante della diligenza
inciamparvi quando nessuno vede
saranno banali crepe
storture da abuso di questa vita
che moltiplica spalle e gerle
sfianca questo silenzio bianco
innesca deflagrazioni
sinechie irregolari
a puntate brevi ed eterne
bordi slabbrati si oppongono
al conformismo dell' uguaglianza

tentare di abbracciare il guaito
- murato dentro -
il disagio della fragilitΓ 
pupille intrise di paesaggi
mai goduti
e non sapere quanto pesa invece
un pianto
quando l' attraversiamo insieme
e ci dissalda
Non resta niente di noi
- di questo stare -

MiriScatti in mostra - 2023/2024


RITAGLI DEL BORGO 

resterΓ  in Biblioteca fino al 18 marzo 2024


Inaugurazione il primo di febbraio alle ore 18:00



Presso i locali del Centro Ansaloni, via della Salute 2/4, Borgo Panigale (Bologna) Γ¨ allestita fino alla fine di dicembre 2023 la mia mostra di fotografie a tema Natura, dettagli cromatici e paesaggistici visti attraverso i miei occhi.

Le fotografie esposte sono state stampate su carta fotografica ma anche tela e legno e sono disponibili all'acquisto.






sabato 13 gennaio 2024

Una mia foto diventa copertina!

 



Ringrazio Claudia Piccinno per la proposta, 
e l'autrice e l'editore per averla accolta e apprezzata :-)

domenica 7 gennaio 2024

Testi antichi inediti




Segni il territorio

la mattina

quando mi baci il viso

lasciandomi umidina

Sono la tua terra

lo so piccina


(a Lety)

*******


Se solo ti poni qualche metro

piΓΉ in alto - Che sensazione 

di pace, diversa! Il tenue 

tumulto ho lasciato

delle vie cittadine del centro,


e la grande piazza 

contemplo

da una finestra

di vecchia data.


Bello il Dolore di Faccioli...

Morandi, invece 

non mi parla, non cattura:

il mio sguardo e il mio piede 

avanzano veloci...


1 aprile 2008 

(da Palazzo d'Accursio)


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Una poesia di Valentina Ciurleo: "Di corsa"


                                                                       ph Miriam Bruni


Di corsa
le cose sembrano aggiudicarsi 
un posto. 
Eppure non cercavo questo
forse un lago 
forse una foresta da perdersi.
Addosso al tuo sguardo.
Come mi hai visto? 
Senza difesa l'emozione.
In balia del vento.

sabato 6 gennaio 2024

Una poesia di Gesualdo Bufalino

 




PiΓΉ lontano mi sei, piΓΉ Ti risento

farmiti dentro il cuore

sangue, grido, tumore,

e crescermi sul petto.

PiΓΉ sei lontano e piΓΉ Ti porto addosso,

fra l’abito e la carne,

contrabbando cattivo,

volpe rubata che mi mangia il petto.


Gesualdo Bufalino