lunedì 26 settembre 2022

Una poesia di Cristina Simoncini: "la bambina che sei stata"


la bambina che sei stata
si strofinava, perdeva scaglie
riparava in un flusso lucente
boccheggiava di vertigini
non era ancora guizzante, pronta
al suo elemento, a lasciarsi
alle spalle le origini di un canto
inospitale, a dirsi nella lingua
fluida e senza eco di una nuova era
di colpo sei diventata la bambina
che non eri stata – un balzo
al contrario dove giace la terra
da dentro languisce si spacca
per poco nutrimento eppure
ti ristora, suggerisce
come impiegare la salvezza
la spensierata combustione
degli anni rimasti soli con il sole

Un pensiero di Carlo Bordini



Eric Roux-Fontaine


"Amo la poesia perché quando scrivo so sempre da dove parto, e non so mai dove arrivo. Arrivo sempre in territori sconosciuti, e dopo ne so più di prima. Non scrivo quello che so, ma lo so mentre lo scrivo, e per me la poesia è sempre fonte di continue rivelazioni. È come se durante la scrittura ci fossero in me improvvise rotture dell'inconscio. In questo senso sono abbastanza convinto che la parola venga prima del pensiero, sia un veicolo del pensiero. Non si scrive quello che si sa, ma lo si sa dopo averlo scritto. [...]

A volte penso che la principale qualità che dovrebbe avere un poeta sia quella di non tradire quello che gli viene dettato con considerazioni banali (con quello che immagina di essere, o che crede di dover essere, per esempio). Penso in questo senso che sia difficilissimo essere spontanei: la spontaneità è nascosta sotto una serie di strati di rigidità intellettuali, di pseudo conoscenze ideologiche, di velleità banali; la poesia rompe tutto questo, va al centro dei problemi. Raggiungere la spontaneità è un atto che richiede infinite mediazioni, tecniche, ma soprattutto sensitive e di onestà intellettuale. [...]

Apparentemente l'arte non serve a niente, perché non ha connessioni immediate (utilitarie) con la realtà. In realtà tutti gli artisti, dai poeti ai fabbricanti di cravatte, ai disegnatori di fumetti, in qualche modo contribuiscono a creare un'autorappresentazione e un'idea di sé dell'umanità. E spesso sono gli unici a dire la verità, e l'umanità se ne accorge solo in ritardo: i poeti non possono salvare il mondo, perché il mondo se ne accorgerà solo dopo."

Carlo Bordini su L'Unità, 1° maggio 2002

sabato 24 settembre 2022

Una poesia di Agnes MK e un acquerello di Silvia Bruni


Tutto sotto controllo
(gioco di parole)

Troppo a lungo con mani sapienti
ho spezzato le unghie ed i denti
all’amore, abbassata la voce
al livore del grido di vita
che ora muore nel polso che tace



acquerello di Silvia Bruni


martedì 20 settembre 2022

"Invincibile estate" di Camus

Mia cara,

nel bel mezzo dell’odio
ho scoperto che vi era in me
un invincibile amore.
Nel bel mezzo delle lacrime
ho scoperto che vi era in me
un invincibile sorriso.
Nel bel mezzo del caos
ho scoperto che vi era in me
un’invincibile tranquillità.
Ho compreso, infine,
che nel bel mezzo dell’inverno
vi era in me
un’invincibile estate.
E che ciò mi rende felice.
Perché afferma che non importa
quanto duramente il mondo
vada contro di me,
in me c’è qualcosa di più forte,
qualcosa di migliore
che mi spinge subito indietro
Albert Camus

Un pensiero di Paola Felice, che è anche molto mio ;-)


ph Roberto Cerè



Ho un rapporto strano con le porte.
    Non le chiudo mai a chiave. Piuttosto le accosto.
    È un difetto, credo.
    Mancanza di coraggio, forse.
    Ma mi succede di non chiudere le porte.
    Lascio che siano gli eventi a farlo. 
Dopotutto chi sono io per stabilire chi deve uscire per  sempre dalla mia vita?

   In genere chi prende un’altra strada lo fa da solo.
   Piano piano. Un passo alla volta. Una scelta dopo l’altra.
   Così, io lascio aperto.
   Perché non si sa mai.
   Magari un giorno chi era uscito, si presenta davanti a quell’uscio, e trovando aperto, si siede per un caffè.
   E se sarà passato abbastanza tempo, abbastanza orgoglio, e abbastanza dolore, chiederò
-Con quanto zucchero?


   Paola Felice

Una poesia di Carmela Laratta: "Se io potessi assomigliare a certe notti"


ph Miriam Bruni


Se io potessi assomigliare a certe notti
a trama larga per le cinciallegre,  
rinfocolarmi con l' alito del bosco,
acquerellando la serietà del corpo, riuscirei a liberare i sogni lesi
da questa frenesia che ci attanaglia.
Fare le prove generali di trincea
e sdilinquare il dovere
e sgusciar via,
dove nessuno conosce il mio indirizzo
e sa le nuvole, i bisogni dei puledri.
Ma il campanello incombe. Destruttura.
Picchia più forte sul muro la pretesa,
l' illogica paura della gente, supplica vita per non chiudere gli occhi,
poi si dimena nell'alba che incornicia
- con l' ansia adunca che sgualcisce e deteriora,
bauli inerti di tralicci di pensieri,
il giorno pesto che moltiplica le liste -
e la stanchezza fa tara alle lenzuola,
è il bianco e nero di un lapis senza punta
- lui che mi usa e mi rimpicciolisce -
Anche il mio corpo anela all' abbandono.
Lasciatemi così. Come una pietra.

Carmela Laratta

lunedì 12 settembre 2022

Una poesia di Giorgia Monti, "Oggi di me"

Oggi di me

vedere l'oltre
l'oltre mezzo secolo
di qualche anno
oltre
Questo dire
a me
Signora
così straniante
Le innumerevoli metamorfosi
che sdruciscono gli organi
- gli infinitesimali crolli
le lesioni che
non hanno bocca
L'accumulo di pensieri
che sfiomba
L'addensarsi del sangue
che mi smemora
A tavola accettare
di Lucrezio il mio
misconoscere la storia
- oh Milo, Milo il Grande!
siedimi ancora e ancora
accanto
investimi con la tua
parola buona
a tenermi lontana
dalla vita che sono
La fatica
troppa
tutta sotto le palpebre
- che tu, tu non veda
ciò che più forte sento
perché troppo
e troppo forte io
sempre da sempre
ho sentito
Poi sola
sull'argine
sorprendere
il mio occhio
un'altra volta
estatico
per effetto
di una luna
a me gigante
- luna
Dea di ogni dio
madre di tutte
padre dei padri
Di nessuno
figlia
Da nessuna
nata
Rimirarla
in ogni sua forma
in ogni suo gioco
d'ombra
Guardarla
mantenere
il segreto
Nel mio piccolo piccolo
cono raccoglierla
Sversarmi
raggiante
con l'aspirazione
che unica rimane
di raggiungerla

Una poesia di Virginia Farina: "Gli equilibristi"

Gli equilibristi

Non sono sufficienti le parole
che porto in tasca come una scorta
di nocciole nella fame
a coprire la distanza tra la mia bocca
ed il tuo orecchio
a segnare i passi della via
che dal mio cuore rosso
porta al rosso del tuo cuore.
Noi, in equilibrio sulle linee diritte
e spezzate dei versi
capaci di affacciarci alla vertigine
del bianco in una pagina,
proprio noi che ricamiamo il suono
e lo affiliamo come la lama
l'arrotino, noi che lo facciamo lucente
e penetrante perché affondi meglio
nella carne,
noi che con mani piccole versiamo
la vita dentro una parola
e la componiamo perché ogni piega
contenga lo slancio dell'immenso,
noi che ci indoviniamo poeti
nella voce segreta che ci vigila alle spalle
noi ci incontriamo poi soltanto
nell'indicibile che passa
per i nostri occhi.


Ai poeti e alle poete che ho sfiorato ieri nella premiazione di Versante ripido
per tutto ciò che è stato detto e ciò che è stato impossibile dire
Con gratitudine. virginia (Settembre 2022)

sabato 3 settembre 2022

Una poesia di Yuleisy Cruz Lezcano: "Il passato"


Il passato

Il passato si sta seccando,
i fiori di sangue appassiscono,
perdono i petali,
lasciano la vita che fu
a sorridere bugiarda.
Labbra aperte
per mancanza d'amore...
Il Passato racconta
una vecchia miseria
corrosa, silenziosamente,
sotto il sole.
Una brezza che passa,
un ricordo che sospira,
raccolto della sera che muore.
Gracile voce di cose amate,
abbracciate a un vecchio silenzio.
Nella terrificante inanità
dell'esperienza
esiste nella ragione
un pensiero di amore cancellato.
Un girone di ombre
copre la vita.
Y. C. L.

venerdì 2 settembre 2022

Una poesia di Claudia Brigato



                                                               ph Miriam Bruni

Lascia che io mi compia –perfetta e piena–
sotto un sole ammansito
–d’autunno–
quando le vigne si spalancano in grappoli
e di acino in acino corre la voglia di vendemmia.
Lascia che inondi –libera e leggera–
filari, orti, paesi e città
–nel mezzo del giorno–
come fa il mosto che odora i fossi
stendendo a riva rane
ubriache e felici.
Ricorrimi e riprendimi. Piano
reincarnami
con la pietà con cui la foglia
custodisce il sonno
del moscerino stanco.


Claudia Brigato

Una poesia di Andrea Casoli


NON HO


Non ho la certezza di dirti
che sono cambiato:
cammino di nuovo e pensarti
è il viaggio che ho sempre sognato.


Andrea Casoli 3/3/2022