martedì 25 luglio 2023

Una poesia di Giorgia Monti


                                                                      ph Miriam Bruni


Tu non puoi sapere

L'ultima volta che
sono arrivata fin qui
ho fatto arido il pensarti
l'innesto già secco
Ora la strada è un cratere
dove si annidano lucertole
l'arte di vivere
tra una sponda e l'altra
Io ricordo ogni mio singolo passo
la formula magica
quel voltare le spalle all'aria
Adesso
tu cavalchi solo la tua parabola

mercoledì 12 luglio 2023

Una poesia di Emanuela Sica

 



…si appartiene alla poesia
senza briglie e senza pudore
si diventa carne che si fa parola
respiro che inarca ispirazione
mani a setacciare cuori di lucciole
in petti cavi come ulivi secolari
magma d’albe e tramonti
che cola veloce in gola
sacro e profano insieme
sodale e nemico degli anni
diafani e neri.
Ma se così non fosse
se non si è soggiogati
dal ventre alle tempie
da questa forza ancestrale
padrona dell’abbondanza
che rinnega carestie di pensieri
bensì dall’apparenza di un verbo
slargato sfilacciato e sterile
siamo acerbi fruitori delle meraviglie
che diventano inutili scenografie
mute.

René Char: "Il poeta"





ph Miriam Bruni



Il poeta:

                        custode degli
                          infiniti volti
                          di tutto ciò
                            che vive.





 

sabato 8 luglio 2023

Una poesia di Annawrite Annamaria Major


 ph Miriam Bruni


Tu mi dai parole
e ci parliamo da oceani diversi
L’acqua con cui risalgo piani
di amarezze per allestire un circo
per tutta quella gente che ride
pagliacci e topi ballerini
Vorrei dirti
non apparteniamo mai solidamente
a ciò che passa nel liquido
sentire di un momento oppure a un luogo
e quando cade il trapezista in diretta
si rimane increduli
Come i seni della donna cannone
Quanto vale il mio nome in fila indiana
sulla tua bocca quando lo pronunci
Di tanto in tanto la vita e il
tempo ci sorprendono
ci spaccano spartendosi le ossa
Nessuno sa se si può essere amati
semmai una poesia ti parlerà di me

giovedì 6 luglio 2023

Due poesie di Carmela Laratta


Sono quella sbagliata
-l' imperfetta-
che non sa nulla del sogno,
del suo approdo,
da quale zolla di oriente ci saluti
e in quale stanza orchestri il suo candore;
quella che rude solleva il mento, e sfida,
digrigna i gomiti spingendo le fratture
di tanta inconsapevole fiacchezza
in sforzi con il verso contromano,
e poi cancella il tuo nome,
l' ignominia
di un dissentire sdrucito e monocorde
che ci ancorò a fiori di cristallo
coi prati che pulsavano di vita
e costringeva il mare in un bicchiere
da mettere in cornice sul comò.
E scalpitavo, io.
Non avevo scampo.
Finché quel vaso ruzzolando
mi sfiní
tra le Porziuncole crudeli del buongiorno
e per difendere la libertà del buio
cedetti la rivolta alla poesia.




Non rattristarti

se ho spento le candele
verso le ragnatele dell' inerzia
perché la vita mi è caduta addosso
con la sua lingua impunita, menzognera.
Non ho dimenticato l' antefatto,
il cantico dei cantici, la forma
dell' amor tuo quando fiorí silenzi,
occhi insaziati e mandorli d' inverno,
- e fu per questo che inventammo nicchie -
Che ora stia sospesa, è poca cosa.
Sono picciolo di foglia. Una mestizia
sul volto risoluto del mio sogno.
- Ci dondolo, pensando di cadere -