sabato 19 marzo 2022

Una poesia di Ezio Falcomer

La stanchezza mentale è un'opera d'arte.

Consuma il corpo più del fuoco.
Fa fondere il cuore per versarlo
in una pozza di lago fangoso.
Muoiono le idee e le voglie. Muore il cuore.
E si sta bene adagiati nella sacca
del proprio corpo accasciata sul pavimento.
Nel paese della stanchezza il treno non passa mai.
E la nebbia è fitta più della luce che la tenta.
Si sta bene con le proprie ossa, al camposanto.
Si sta bene con l'impotenza, a guardare fissi
i vortici veloci della storia e della società.
Si sta ai margini, bevendo caffè,
e incurvando la spina dorsale.
Nella stanchezza mentale l'amore
è araba fenice o unicorno,
ciglio nell'occhio.

giovedì 10 marzo 2022

Pasolini, "Mi alzo con le palpebre infuocate"



Mi alzo con le palpebre infuocate.
La fanciullezza smorta nella barba
cresciuta nel sonno, nella carne
smagrita, si fissa con la luce
fusa nei miei occhi riarsi.
Finisco così nel buio incendio
di una giovinezza frastornata
dall’eternità; così mi brucio, è inutile
pensando – essere altrimenti, imporre
limiti al disordine: mi trascina
sempre più frusto, con un viso secco
nella sua infanzia, verso un quieto e folle
ordine, il peso del mio giorno perso
in mute ore di gaiezza, in muti
istanti di terrore…


P.P.P.

mercoledì 9 marzo 2022

Luciano Canfora sulla debolezza culturale odierna


Gli studenti condannati a una preparazione scarsa o apparente, o addirittura all’ignoranza, diventano più facilmente vittime del potere.
Sono cittadini debolissimi, indifesi, aperti a ogni influenza improvvisata e chiassosa.
Chi ha rovinato la scuola, ha ferito gravemente anche la Repubblica, il sistema democratico, la libertà individuale e la consapevolezza dei diritti. Spero che qualcuno prima o poi se ne accorga.
I futuri cittadini vengono resi così più fragili e manipolabili. È un grande problema storico-politico, di cui, temo, prima o poi vedremo conseguenze lancinanti.
Non vorrei apparire troppo pessimista, ma il successo di movimenti irruenti e semplificatori sul piano della lotta politica, si spiega anche con questa debolezza culturale.”

Luciano Canfora

lunedì 7 marzo 2022

Maura Del Serra, Speranza


Speranza

Nella rinata bellezza del mondo

ogni giorno mi levo e mi consumo:
creatura momentanea di durata infinita,
tesso per il Creatore la veste della vita.

Maura Del Serra

domenica 6 marzo 2022

Giovanna Griffo, maestra di fotografia: "Se amo insegnare è perché amo profondamente condividere"


Se amo insegnare è perché amo profondamente condividere.
Non ho mai avuto paura che gli altri mi rubino un bel niente, perché la fotografia non è fatta di sola tecnica, o di trucchi, o di segreti del mestiere, la fotografia è qualcosa di molto più complesso, è il risultato di tutto ciò che sei, della tua cultura, della tua sensibilità, del tuo carattere, delle tue esperienze di vita, e queste sono uniche e non "derubabili".
Quindi sinceramente non capirò mai quelli che non dicono una virgola del loro sapere a nessuno solo perchè hanno paura che gli altri diventino meglio di loro o che sanno solo criticare il prossimo per sentirsi migliori.
Se hanno questa paura, evidentemente è perchè valgono poco ed è facile essere meglio di loro.
Solo i mediocri hanno paura di svelare le proprie conoscenze e forse e proprio perché la loro "bravura" sta tutta lì ... e in effetti non hanno nulla da dire.
Quello che voglio augurarti quest’anno è un’ infinità di cassetti da riempire e svuotare continuamente, piccoli scrigni senza ante dove il mondo possa sostare solo un po', affinchè ti appaghi, ma che poi sfugga via, più bello, perché intriso di te, verso altri, verso il mondo, affinchè la conoscenza, la cultura, la passione, la gioia di fare le cose che amiamo, si diffondano come polline odoroso capace di rendere fertili altre menti come le nostre.
E ricorda che la fotografia è l'unica amante che non smetterà mai di essere innamorata di te.
Puoi pensare di non volerla più, puoi voltarle le spalle, puoi anche rinnegarla e trattarla male, ma lei sarà sempre lì, come un'amante esigente e gelosa, verrà continuamente a chiedere un pezzettino dei tuoi occhi e del tuo cuore.
E non importa quanto tempo passerà nella tua indifferenza, quando la riguarderai dritta negli occhi, capirai di non aver mai smesso un istante di amarla.
Quest'anno ti auguro di amarla ancora di più, ti ricambierà trasformandoti nella persona che hai sempre desiderato essere.

venerdì 4 marzo 2022

da L'audacia di vivere, cap. 1

 

"Essere innanzi tutto perfettamente naturali" (Arnaud Desjardins)

"Ciò che è veramente importante è che vi liberiate della paura di vivere.
Questa paura di vivere comporta due aspetti: da una parte la paura di tutto ciò che portiamo in noi stessi, dall'altra la paura delle situazioni concrete con le conseguenze a cui possono dare origine. La paura di vivere diviene ben presto paura di soffrire: meglio vivere meno per soffrire meno. Osservate, guardate, domandatevi se questo vi riguarda o no. [...] Avete paura di vivere perché vivere significa assumersi il rischio di soffrire. Questa paura ha le sue radici nelle vostre esperienze passate perché più avete vissuto più siete stati infelici. [...] E molto spesso nasce questa decisione, a volte inconscia, a volte molto cosciente: «Non voglio più soffrire così». [...] Bisogna avere chiaro che, per chi è impegnato nel cammino della saggezza e vuole a poco a poco penetrare il mistero della sofferenza, è indispensabile assumersi il rischio di vivere e di soffrire.
[...] Questa ricchezza di vita è stata abbondantemente condannata anche dagli insegnamenti spirituali che esaltano l'ascetismo, l'austerità, la rinuncia, il ritiro in un monastero o in una grotta d'eremita [...]. Quindi, vi dibattete in un senso di soffocamento per il desiderio di condurre una vita vasta, una grande vita, una vita ricca di esperienza. Il rischio è che questa paura di vivere sia illusoriamente giustificata da un ideale spirituale.
[...] Cerchiamo di essere innanzi tutto perfettamente naturali prima di aspirare al soprannaturale. «Colui che tradisce la terra non raggiungerà mai il cielo», questo famoso motto è eloquente.
[...] Se mi ritiro a poco a poco dal mondo, realizzerò l'archetipo del saggio che ha rinunciato a tutto, immerso nella beatitudine del nirvana. Si tratta di un'immensa menzogna, frutto della negazione e della paura. [...]
Cominciamo dall'inizio. Se desiderate raggiungere una spiritualità che non sia una caricatura, abbiate il coraggio di riconoscere tutta la forza vitale che esiste nel bambino e che in voi è rivolta contro se stessa. [...] Sono convinto che gran parte di ciò che attribuiamo all'avanzare dell'età derivi di fatto dalla repressione della forza vitale in noi, innanzi tutto da parte di chi ci educa, poi da parte dell'esistenza in generale, e infine da parte di noi stessi; e sono convinto che non si può divenire né un asceta né uno yogi se si soffoca questa forza vitale".
(da L'audacia di vivere, cap. 1).


Una poesia di Pier Francesco de Iulio