mercoledì 30 settembre 2020

Alessia d'Errigo




Quali sono le chiavi, Signore

di questo dolore di scollamento,

di questa scissione d'anima.

Ho paura per gli altri

perché il confronto cede

e si dà la colpa ai gatti.

Li vedi i vermi della paura?

Sono inginocchiati sul falso bene

sono lucentemente disinfettati

per far risplendere le loro ragioni

la rettitudine dei ratti e delle formiche

ed io che sono airone, piango.

José García Villa

Nella voglia d’esser nudo
M’inviluppai di fuoco: -
Carbonizzò i miei muri, il mio tetto
Arse le fondamenta.
-
Emersi supremamente magro
Sfoderato come un coltello sacro.
Con solo la sua mano da scoprire
Per trattenermi dallo sparire.
-
E lo trovai, lo trovai, lo trovai
Trovai la mano che mi sostiene!
M’ha tenuto come una poesia rovente
Dispiegata per tutto il mondo.

***
In my desire to be Nude
I clothed myself in fire:—
Burned down my walls, my roof,
Burned all these down.
-
Emerged myself supremely lean
Unsheathed like a holy knife.
With only His Hand to find
To hold me beyond annul.
-
And found Him found Him found Him
Found the Hand to hold me up!
He held me like a burning poem
And waved me all over the world.
-
-José García Villa-
Traduzione e note di
Lino Milita

sabato 26 settembre 2020

Recalcati, la presenza dell'insegnante

Per rendere presenti gli allievi nell'ascolto, è necessario che il maestro sappia innanzitutto rendere presente a se stessa la propria presenza. Non c'è alcuna tecnica che possa compensare un'eventuale «assenza di presenza». La presenza dell'insegnante assume le forme di uno stile. Perché quello che conta innanzitutto è lo stile singolare del maestro. Capita ogni volta che un insegnante parla. Al di là di ciò che dice, conta da dove dice ciò che dice, da dove trae forza la sua parola. [...] L' insegnante parla e non è altrove, ma qui con noi. Non vorrebbe essere in un altro luogo. Desidera essere dov'è. E questo gli rende possibile evocare con forza altri luoghi. Solo la presenza dell'insegnante sa convocare alla presenza l'assenza di cui si nutre ogni trasmissione autentica di sapere.

Massimo Recalcati, "L'ora di lezione. Per un'erotica dell'insegnamento"

giovedì 24 settembre 2020

La vita è vasta....Chandra L. C.


 La vita è vasta

ha bisogno di temperature elevate
e di capacità glaciali
di scompiglio del sangue
e di evaporazione,
di sgombero e sedimento.
La vita è grande
le dottrine avare
le menti mercenarie
non la riguardano,
nemmeno la punteggiatura
se non è musicale
la sfiora
perché ha andature immisurabili
e non consente punti fermi
né enunciazioni.
Ha movenze prodigiose
e tregue vulnerabili
nel fitto dell’inaspettato.
La vita ci sfoglia,
siamo appunti serali.
Chandra Livia Candiani

mercoledì 23 settembre 2020

Nadia Milone, Ai miei figli

 AI MIEI FIGLI

(SONETTO SPECULARE
ABCD DCBA ABC CBA)
Io, che sono da sempre foglia stanca
e mi trascino ai margini del mondo,
mi scoprirò per voi quercia possente
sotto cui riparare corpi e menti,
ma resterò a guardare le correnti
che vi trasporteranno nel nascente
e fulgido futuro. In sottofondo,
bisbiglierò preghiere su una panca,
sarò presenza, dolce luce bianca
che non acceca il volare giocondo.
Andrò ad illuminare la ridente
via del domani, e sola o tra la gente,
comprenderò, nell'intimo profondo,
quando ormai non sarò più ciò che manca.
Nadia Milone