venerdì 27 dicembre 2024

Una poesia di Borges: "Con cosa posso trattenerti?"

 


Con cosa posso trattenerti?

Ti offro strade difficili,

tramonti disperati

la luna di squallide periferie.

Ti offro le amarezze di un uomo

che ha guardato a lungo la triste luna.

Ti offro i miei antenati,

i miei morti,

i fantasmi a cui i viventi hanno reso onore col marmo:

il padre di mio padre ucciso sulla frontiera

di Buenos Aires

due pallottole attraverso i suoi polmoni,

barbuto e morto,

avvolto dai soldati nella pelle di una mucca

il nonno di mia madre - appena ventiquattrenne -

a capo di trecento uomini in Perù,

ora fantasmi su cavalli svaniti.

Ti offro qualsiasi intuizione sia nei miei libri,

qualsiasi virilità o vita umana.

Ti offro la lealtà di un uomo

che non è mai stato leale.

Ti offro quel nocciolo di me stesso

che ho conservato, in qualche

modo - il centro del cuore che

non tratta con le parole, nè coi

sogni e non è toccato dal tempo,

dalla gioia, dalle avversità.

Ti offro il ricordo di una

rosa gialla al tramonto,

anni prima che tu nascessi.

Ti offro spiegazioni di te stessa,

teorie su di te, autentiche e

sorprendenti notizie di te.

Ti posso dare la mia tristezza,

la mia oscurità, la fame del mio cuore

cerco di corromperti con l'incertezza,

il pericolo, la sconfitta.


JORGE LOUIS BORGES

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