giovedì 28 gennaio 2021

Una poesia di Paolo Bertolani

 Ma anche se dovrai maledire, dire

c'era una volta
e poi vedere un rincorrersi folle di topi
e l' aria della stanza chiudersi
come una porta,
sappi che sei la goccia che mancava
il peso di piuma che mantiene l'amaro equilibrio
-e preziosa così,
come chiunque alta, irripetibile.
Paolo Bertolani

sabato 23 gennaio 2021

Una poesia di Ornella Spagnulo

Non imparo,

Cresco e non imparo,
Se a sbattere la testa
Ci sono sempre io.
Diamanti che brillano
Sul fondo del pozzo
E sopra la testa una luna
Che non m'invidia
Anche se le manca
Più di ogni cosa
Il sole.

La musica ascoltata con te, Zagajewski

 La musica ascoltata con te

resterà sempre con noi.
Il grave Brahms e l’elegiaco Schubert,
alcuni canti, la terza sonata di Chopin,
quartetti dal suono
che lacera il cuore (Beethoven, gli adagi)
e la tristezza di Šostakovic, che
non voleva morire.
I grandi cori nelle passioni di Bach
– come se qualcuno ci chiamasse
ed esigesse da noi la gioia,
pura e disinteressata,
la gioia in cui la fede
è qualcosa di ovvio.
Certi frammenti di Lutosławski
fuggitivi come i nostri pensieri.
I blues di una cantante di colore
ci trafiggevano come acciaio lucente –
anche se ci avevano raggiunto in strada,
in una brutta città polverosa.
Le marce di Mahler che non hanno fine,
la voce della tromba che apre la Quinta sinfonia
e la prima parte della Nona
(talvolta tu la chiami « malheur »!).
La disperazione di Mozart nel Requiem,
i suoi concerti per pianoforte sereni,
che meglio di me cantarellavi
– ma ciò lo sappiamo bene.
La musica ascoltata con te
tacerà insieme a noi.
Adam Zagajewski
(Traduzione di Krystyna Jaworska)
da “Dalla vita degli oggetti”, Poesie 1983-2005, Adelphi, 2012

Piangere non è un sussulto di scapole, Pierluigi Cappello

Piangere non è un sussulto di scapole

e adesso che ho pianto

non ho parole migliori di queste

per dire che ho pianto

le parole più belle

le parole più pure

non sono lo zampettìo delle sillabe

sull’inverno frusciante dei fogli

stanno così come stanno

né fuoco né cenere

fra l’ultima parola detta

e la prima nuova da dire.

È lì che abitiamo.

Pierluigi Cappello

sabato 2 gennaio 2021

Pedro Salinas e Miriam Bruni - Ya està la ventana abierta / La finestra ... https://youtu.be/7tnf9_SoRUA

Una poesia di G-Gozzano, La Notte Santa

 LA NOTTE SANTA

di Guido Gozzano
- Consolati, Maria, del tuo pellegrinare!
Siam giunti. Ecco Betlemme ornata di trofei.
Presso quell'osteria potremo riposare,
ché troppo stanco sono e troppo stanca sei.
Il campanile scocca
lentamente le sei.
- Avete un po' di posto, o voi del Caval Grigio?
Un po' di posto per me e per Giuseppe?
- Signori, ce ne duole: è notte di prodigio;
son troppi i forestieri; le stanze ho piene zeppe
Il campanile scocca
lentamente le sette.
- Oste del Moro, avete un rifugio per noi?
Mia moglie più non regge ed io son così rotto!
- Tutto l'albergo ho pieno, soppalchi e ballatoi:
Tentate al Cervo Bianco, quell'osteria più sotto.
Il campanile scocca
lentamente le otto.
- O voi del Cervo Bianco, un sottoscala almeno
avete per dormire? Non ci mandate altrove!
- S'attende la cometa. Tutto l'albergo ho pieno
d'astronomi e di dotti, qui giunti d'ogni dove.
Il campanile scocca
lentamente le nove.
- Ostessa dei Tre Merli, pietà d'una sorella!
Pensate in quale stato e quanta strada feci!
- Ma fin sui tetti ho gente: attendono la stella.
Son negromanti, magi persiani, egizi, greci...
Il campanile scocca
lentamente le dieci.
- Oste di Cesarea... - Un vecchio falegname?
Albergarlo? Sua moglie? Albergarli per niente?
L'albergo è tutto pieno di cavalieri e dame
non amo la miscela dell'alta e bassa gente.
Il campanile scocca
le undici lentamente.
La neve! - ecco una stalla! - Avrà posto per due?
- Che freddo! - Siamo a sosta - Ma quanta neve, quanta!
Un po' ci scalderanno quell'asino e quel bue...
Maria già trascolora, divinamente affranta...
Il campanile scocca
La Mezzanotte Santa.
È nato!
Alleluja! Alleluja!
È nato il Sovrano Bambino.
La notte, che già fu sì buia,
risplende d'un astro divino.
Orsù, cornamuse, più gaje
suonate; squillate, campane!
Venite, pastori e massaie,
o genti vicine e lontane!
Non sete, non molli tappeti,
ma, come nei libri hanno detto
da quattro mill'anni i Profeti,
un poco di paglia ha per letto.
Per quattro mill'anni s'attese
quest'ora su tutte le ore.
È nato! È nato il Signore!
È nato nel nostro paese!
Risplende d'un astro divino
La notte che già fu sì buia.
È nato il Sovrano Bambino.
È nato!
Alleluja! Alleluja!
🎨 Marianne Stokes,
Madonna con il bambino, particolare.
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Tu, Nicola Perfetto, Rosa Roselli e altri 69
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