lunedì 27 settembre 2021

Una poesia di Franco Arminio - Poco parlare

Poco parlare,

solo quando si deve,
quando qualcuno te lo chiede.
Per il resto guardare,
non dare troppe confidenze alla vita
e alla morte, andare per una strada
che è solo tua.
Considera che sei animale
che bacia, saluta, sorride,
non sai bene chi sei,
chi ami, chi ti ama,
non sai quasi niente
e dunque prova a essere
ginestra, canto, imbuto,
prova ad allontanarti dagli uomini
per essere dolcissimo con loro.

Franco Arminio

domenica 26 settembre 2021

https://mcbuoso.wordpress.com/2021/07/15/una-tisana-con-miriam-bruni/

Ciao,

vi presento una autrice super attiva che oltre a scrivere ha molti altri impegni e interessi.

Buona lettura 🙂

 1 – Per iniziare dimmi dove preferisci che ci sediamo per chiacchierare con la nostra tazza di tisana e perché hai scelto questo luogo.

Qui, su questa panchina sottostante il grande Olmo di Borgo Panigale. Perché amo gli alberi, la tranquillità che mi trasmettono, l’ombra delicata che ci offrono. (mi piace il posto, amo i grandi alberi)

foto autrice

 2 – Che tisana hai scelto e perché proprio questa?

Menta, zenzero, liquirizia. Perché soffro di faringite e di astenia croniche. (mi dispiace) (mai assaggiata questa abbinata)

 3 – Se dovessi venire in camera tua, che libri troverei sul tuo comodino?

Passare attraverso il fuoco, di Maurice Bellet, Ragioni d’amore, di Pedro Salinas, un libro su Santa Ildegarda, uno di Manuel Machado, e Non toccarmi, di Jean luc Nancy. (quale stai leggendo?) Sto rileggendo i primi tre

 4 – E nella tua borsa?

Non amo le borse, e non sono molto attrezzata: ci tengo il minimo indispensabile e perlopiù capi di vestiario per cambiarmi se sudo o coprirmi se ho freddo, perché sono molto sensibile a tutti i cambiamenti (climatici e non solo) (insomma…una borsa pratica)

 5 – Preferisci leggere in cartaceo o E-book?

Assolutamente in cartaceo. (ci avrei scommesso 😉 )

 6 –  Hai mai letto i fumetti? Se si, quali? Ne hai uno che ti è rimasto nella memoria?

No, solo i classici Topolino e Paperino da bambina. (mai pensato di leggere altro?) Recentemente mi è capitato tra le mano un graphic novel, e l’ho apprezzato. ( 🙂 )

 7 –  Ti piace andare al cinema, a teatro? Cosa preferisci vedere? Quale è l’ultimo film che hai visto? Ti è piaciuto? E a teatro?

Mi piace andare al cinema, sì. Cerco film di spessore, con una bella Fotografia. L’ultimo che ho visto, alla recente riapertura delle sale, è stato Corpus Christi, con scene di violenza e soprusi, ma tutto sommato denso di umanità e realismo, come piace a me.

Anche a teatro vado, anche se più raramente. Ricordo uno spettacolo di Flamenco a Madrid che mi piacque tantissimo.

 8 –  La TV la guardi? Cosa? Ci sono serie TV che segui? Una serie TV che hai visto quando eri più giovane e che ti è rimasta nel cuore.

La Tv non la guardo. Niente serie Tv. Da ragazza ne vedevo, sì, ma nessuna mi è rimasta particolarmente nel cuore. Preferivo le puntate di Super CarMc Gyveril Tenente Colombo, o i cartoni animati sui vari sport e i sacrifici per raggiungere la vetta. (mi sembra che qualcosa ti piaceva 😉 )(adesso cosa ti piace guardare?) Adesso guardo quasi tutto dal pc. E non ho tempo per serie tv o simili…

 9 – Domanda classica, quando hai iniziato a scrivere e perché.

Poco dopo aver imparato a leggere. Scrivevo perché già mi premeva dentro la necessità di esprimere il mio sguardo sul mondo e il mio sentire, e di mettere ordine, mettendo in luce, le antinomie che già mi abitavano, una malinconia tenera e triste al contempo, un interesse verso gli altri che si imbatteva però di frequente nelle idiosincrasie e crepe del mondo adulto; ero molto amata dagli adulti, in ogni caso, fossero essi insegnanti o amiche/amici dei miei genitori. (come mai? Cosa pensi vedessero in te? Se non sono troppo indiscreta) Ero arguta e amabile, empatica e matura.

10 – Come mai hai scelto questo genere di scrittura?

Perché amo la sintesi, arrivare all’essenza, muovermi nel silenzio dei luoghi (fisici e metafisici) meno battuti, l’impressionismo emotivo, la ricerca delle poche giuste parole per rispettare il mistero della realtà indicata e anche l’atto ricettivo di chi legge. La poesia è tutt’altro che vaga o incompleta, ma ha uno stile tutto suo per dire il vero e approssimarsi ad esso… (vero, sarei curiosa di sapere che ne pensi del mio libro di poesie) mi hai incuriosita (heheh)

Come mai hai scelto per la tua tesi di laurea Pedro Salinas?

Mi aveva colpito il suo mondo poetico; mi era stato regalato un suo libro, che avevo apprezzato profondamente, e lo studio all’università della “Generacion del 27” mi aveva evidentemente appassionata. Decisi di fare una Tesi sperimentale, con traduzione finale mia di alcuni testi di Pedro non ancora tradotti in italiano. Lessi tutto il suo repertorio di poesia, ma anche alcuni saggi e testi teatrali. Sto continuando a lavorare su di lui, offrendo la mia versione italiana a molte sue poesie, più o meno note. Le potete trovare sul mio canale youtube. (interessante) https://www.youtube.com/channel/UCdW39l-xczoM4PDGEEzh00Q/videos

Cosa intendi per “cristallizzazione”?

Ognuno cerchi di capirlo da sé, leggendomi! Nelle mie interviste o biografie pubbliche comunque lo dico, potete cercarle 😉 (va beh…. E per quelli che magari non hanno tempo di cercarle???? Due paroline) Comunque nel mio intento si tratta di dare una struttura cristallina alla sostanza poetica, all’idea, al sentimento. Il mio primo libro l’ho intitolato Cristalli.

foto autrice

Sei una persona molto attiva, ti va di parlarci della tua collaborazione con la Rivista Web MilleColline?

Si tratta di una collaborazione recente, che mi sta portando a conoscere nuove persone, nuovi artisti, e che mi dà la possibilità di ideare e realizzare tante piccole attività o esplorazioni (anche stavolta sia fisiche che metafisiche)

E degli incontri letterari-artistici nel territorio della Valsamoggia di cui ti occupi?

Ho ideato “El Jardìn de Palabras” il Giardino di Parole: incontri bimensili (di solito) che offrono ai partecipanti l’occasione di vedere e commentare opere pittoriche, fotografiche, scultoree o anche di ascoltare musicisti e/o autori di libri. (mi piace come idea)

E della tua esperienza come direttrice artistica dell’Officina culturale di Livergnano?

Molto bella e corroborante anche quell’esperienza! Accogliere le persone nuove, salutare gli aficionados, leggere e presentare libri. Ti senti parte di una comunità civica e culturale, e credo sia una dimensione importante da coltivare, ciascuno nei modi che gli sono più consoni. (è vero)

Molti dei tuoi lavori poetici sono stati inseriti in antologie, come è successo?

Oh, sì, molti, è una cosa molto semplice, ed io sono ormai dieci anni che bazzico su facebook e nel mondo editoriale. Quello delle antologie sinceramente è una via che pratico ogni tanto, ma cui non dò moltissima importanza. Preferisco che la gente prenda sul serio il mio percorso artistico individuale, i miei libri, le mie Pagine social che curo con affetto e impegno. Se però qualcuno che si imbatte nei miei testi in antologia mi contattasse, ne sarei felicissima, ovviamente. Peccato che non sia ancora successo… (mai dire mai)

Recentemente hai vinto anche dei concorsi poetici, come è stato ricevere questa comunicazione?

Una bella soddisfazione. Gratificante 🙂

Ti piace camminare e fotografare,  le fai assieme?

foto autrice

Yes! in centro, in periferia, in collina, in vacanza. Ogni luogo per me è adatto per camminarci e fotografarlo. (hai qualche foto che ti piacerebbe condividere con noi?) tantissime, altroché!

foto autrice
foto autrice

11 – Hai un genere che preferisci leggere quando ti vuoi rilassare? Un autore che preferisci in particolare op. no.

No, non ho autori rilassanti o autori elettrizzanti: preferisco massaggi o bagni caldi nel primo caso, scintille e fuochi di empatia profonda nel secondo caso. (ahahah)

12 – Immaginiamo che questa sera ti venisse offerto di andare ad assistere ad un incontro con un autore a scelta, può essere vivente o no, in Italia o in qualsiasi parte del mondo, chi vorresti incontrare e perché?

Credo Maurice Bellet, o Jean Luc Nancy, in Francia, perché hanno modo di ragionare e di sentire molto vicini ai miei. (potresti fare un esempio?) Se volete vi leggo qualcosa, e lo carico su Instagram 😛 (certo)

13 – Immaginiamo adesso che potessi invitare qualcuno qui con noi a bere una tazza di tisana, chi inviteresti e perché?

Inviterei tutti quei cari amici che vivono lontani e che quindi non incontro da anni, ma che mi tengono nel cuore e apprezzano il mio lavoro come autrice, oltre che la mia unicità di persona. (buona serata a tutti)

14 – Immaginiamo di essere ad una festa in costume, quale abito o maschera vorresti indossare e chi vorresti che ti invitasse e che ballo vorresti fare con lui o con lei?

Non so ballare balli specifici, per cui andrei su un lento. Vorrei indossare un vestito con spacco sulla schiena dai colori e tessuti che non passino inosservati. La maschera sul viso, perché no? Una bella particolare come quelle del Carnevale di Venezia, ma che sia abbastanza morbida da non togliermi il gusto della vicinanza nel ballo. Chi vorrei mi invitasse a ballare? Ho tanti amici di cui potrei fare i nomi, ma oggi scelgo di citarne uno: Manuel, di Siviglia. (buona serata)

15 – Ami gli animali?  Ne hai uno?  Vuoi postare una sua foto? Chi comanda, lui o tu?

Amo gli animali, ma non ne ho…Non so e non amo comandare. Quindi non credo lo farei neppure con l’animale 😉 (ahahaha)

16 –  Passiamo a parlare dei nonni. Che rapporti hai con loro? Ci sono ancora? Se no, cosa vorresti potergli dire se avessi la possibilità di avere 5 minuti in loro compagnia? Se invece sei fortunata e li hai ancora tutti … dove vorresti portarli in gita e perché?

Non ci sono più. Parlavo abbastanza con le nonne materne. Coi nonni quasi niente. Non lavoro molto di immaginazione: preferisco contemplare il presente, nell’atto in cui lo vivo. (un abbraccio)

17 – Stessa domanda ma rivolta ai tuoi genitori.

Coi miei genitori ho rapporti buoni anche se non molto stretti. Se potessi portarli in gita chiederei a loro di scegliere la meta 🙂 (buona gita)

18 – Cosa pensi dell’amicizia maschile e al femminile? Hai una amica o amico del cuore?

Ho amici del cuore, sia femminili che maschili. Penso sia una delle esperienze affettive ed esistenziali più preziose con cui l’essere umano sia chiamato a confrontarsi. Sono un’amica fedele e comprensiva.

19 – Se potessi scegliere un’epoca in cui andare con la macchina del tempo, dove vorresti andare? E perché?

Forse nel dodicesimo secolo: perché vi nacquero e operarono grandi Santi… (ok…scusa ma te lo devo chiedere ….. perché i santi?) Li ho frequentati, da ragazza e da adulta. E li trovo molto interessanti.

20 – Quale libro vorresti scrivere domani?

Vorrei scrivere la storia della mia vita, se fossi in grado di farlo, quando avrò voglia e tempo per farlo, quando sarò più libera e ispirata nel farlo. Domani inteso come domani nessun libro, magari solo una nuova poesia 😉 (vedrai che alla fine ci riuscirai)

21 – Se dovessi fare un regalo ai tuoi lettori, cosa faresti e perché?

Anche in questo caso mi piacerebbe che decidessero loro! (ma se invece lasciassero a te la scelta?)

Se dovessi scegliere io, invierei loro una poesia ad ok.

22 –  Se domani ti offrissero un viaggio da fare subito,  dove vorresti andare e perché?

Uhi! In Spagna o in sud America, per migliorare la mia padronanza linguistico-lessicale della disciplina che insegno a scuola (cosa insegni?), lo spagnolo appunto, e perché ne ho studiato paesaggi e monumenti, attrazioni naturali e storiche, insomma ho l’acquolina in bocca. Ma vorrei anche andare in Bhutan e a Bali. In Bhutan con Loris Arbati. A Bali con Roberto Cerè. (sarei tentata di seguirti) ahah! 🙂

23 – In chiusura, cosa pensi di questa nostra chiacchierata e cosa avresti voluto che ti chiedessi?

Ti sono grata per l’attenzione e le molte domande, e spero sia giunta gradita anche a te e a chi leggerà. (queste chiacchierate sono sempre molto gradite ai lettori perché hanno modo di conoscere meglio gli autori, per cui anche te)

24 – Se vuoi lasciare il link del tuo libro e copertina, se vuoi aggiungere qualcosa per farti conoscere un po’ di più, puoi farlo.

Se qualcuno li gradisce con dedica e con uno scambio diretto con l’autrice, sappia che tengo copie fresche dei miei libri per spedirli appunto in ogni dove; mi può contattare via facebook o Instagram, o alla mail miribruni79@gmail.com.

Qui sotto uno dei tanti store online dov’è possibile ordinarli. https://www.unilibro.it/libri/f/autore/bruni_miriam

Grazie a chi vorrà tentare con la mia poesia, affacciarsi su di essa ed ascoltarla…!

……………….

Grazie, spero che anche per voi sia stata un incontro piacevole, se vi è rimasta una curiosità o una domanda che avreste voluto che fosse stata fatta… scrivetemela e… magari ci sarà un seguito.

Alla prossima  🙂

MC

martedì 21 settembre 2021

Ricominciare il viaggio. Sempre - Josè Saramago



Bisogna vedere quel che non si è visto, vedere di nuovo quel che si è già visto, vedere in primavera quel che si è visto in estate, vedere di giorno quel che si è visto di notte, con il sole dove la prima volta pioveva, vedere le messi verdi, il frutto maturo, la pietra che ha cambiato posto, l'ombra che non c'era. Bisogna ritornare sui passi già dati, per ripeterli, e per tracciarvi a fianco nuovi cammini. Bisogna ricominciare il viaggio. Sempre.

Josè Saramago


ph Miriam Bruni

mercoledì 15 settembre 2021

Sei bella, dico alla vita — Szymborska

Sei bella — dico alla vita —
è impensabile più rigoglio,
più rane e più usignoli,
più formiche e più germogli.
Cerco di accattivarmela,
di blandirla, vezzeggiarla.
La saluto sempre per prima
con umile espressione.
Le taglio la strada da sinistra,
le taglio la strada da destra,
e mi innalzo nell’incanto,
e cado per lo stupore.
Quanto è di campo questo grillo,
e di bosco questo frutto —
mai l’avrei creduto
se non avessi vissuto!
Non trovo nulla — le dico —
a cui paragonarti.
Nessuno ha fatto un’altra pigna
né migliore, né peggiore.
Lodo la tua larghezza,
inventiva ed esattezza,
e cos’altro — e cosa più —
magia, stregoneria.
Mai vorrei recarti offesa,
né adirarti per dileggio.
Da centomila anni almeno
sorridendo ti corteggio.
Tiro la vita per una foglia:
si è fermata? Se n’è accorta?
Si è scordata dove corre,
almeno per una volta?


Wisława Szymborska


(Foto dal web)

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Una poesia di Audre Lorde - Litania per la sopravvivenza

    LITANIA PER LA SOPRAVVIVENZA


Per quelle di noi che vivono sul margine
Ritte sull’orlo costante della decisione
Cruciali e sole
Per quelle di noi che non possono lasciarsi andare
Al sogno passeggero della scelta
Che amano sulle soglie mentre vanno e vengono
Nelle ore fra un’alba e l’altra
Guardando dentro e fuori
E prima o poi allo stesso tempo
Cercando un adesso che dia vita
A futuri
Come pane nelle bocche dei nostri figli
Perché i loro sogni non riflettano
La fine dei nostri
Per quelle di noi
Che sono state marchiate dalla paura
Come una ruga leggera al centro delle nostre fronti
Imparando ad aver paura con il latte di nostra madre
Perché con questa arma
Questa illusione di poter essere al sicuro
Quelli dai piedi pesanti speravano di zittirci
Per noi tutte
Questo istante e questo trionfo
Non era previsto che noi sopravvivessimo
E quando il sole sorge abbiamo paura
Che forse non resterà
Quando il sole tramonta abbiamo paura
Che forse non si alzerà domattina
Quando abbiamo la pancia piena abbiamo paura
Dell’indigestione
Quando abbiamo la pancia vuota abbiamo paura
Di non poter mai più mangiare
Quando siamo amate abbiamo paura
Che l’amore svanirà
Quando siamo sole abbiamo paura
Che l’amore non tornerà
E quando parliamo abbiamo paura
Che le nostre parole non verranno udite
O ben accolte
Ma quando stiamo zitte
Anche allora abbiamo paura
Perciò è meglio parlare
Ricordando
Che non era previsto che noi sopravvivessimo


(trad. Margherita Giacobino)
Audre Lorde (1934-1992), poeta e scrittrice statunitense,  da The Black Unicorn (1978)
***
A LITANY FOR SURVIVAL

For those of us who live at the shoreline
standing upon the constant edges of decision
crucial and alone
for those of us who cannot indulge
the passing dreams of choice
who love in doorways coming and going
in the hours between dawns
looking inward and outward
at once before and after
seeking a now that can breed
futures
like bread in our children’s mouths
so their dreams will not reflect
the death of ours:
For those of us
who were imprinted with fear
like a faint line in the center of our foreheads
learning to be afraid with our mother’s milk
for by this weapon
this illusion of some safety to be found
the heavy-footed hoped to silence us
For all of us
this instant and this triumph
We were never meant to survive.
And when the sun rises we are afraid
it might not remain
when the sun sets we are afraid
it might not rise in the morning
when our stomachs are full we are afraid
of indigestion
when our stomachs are empty we are afraid
we may never eat again
when we are loved we are afraid
love will vanish
when we are alone we are afraid
love will never return
and when we speak we are afraid
our words will not be heard
nor welcomed
but when we are silent
we are still afraid
So it is better to speak
remembering
we were never meant to survive


Audre Lorde, from The Black Unicorn

(Immagine: Hadi Malijani)

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lunedì 13 settembre 2021

Una poesia di Paolo Polvani - La gatta

La gatta per tutta la notte ha cantato

Affacciata sul tetto come a un davanzale
la luna ascoltava. La gatta per tutta la notte
ha cantato. Un richiamo ardente, una lama
di fuoco. Nel vicolo scuro implorava.
Il pozzo del silenzio ne vibrava.
Gli alberi smuovevano le chiome in un sussulto lieve.
La gatta era una piccola dea del buio,
delle finestre chiuse, gorgheggiatrice dolorosa,
assoluta sposa, perfetta dispensatrice
di promesse, voce di tutti i gatti antenati in lei,
geometrie di occhi, vibrisse, la coda voluttuosa,
un calcio negli stinchi del pudore,
una messa cantata dell’amore.

Una poesia di Kavafis - Hai detto

Hai detto: "Per altre terre andrò, per altro mare.
Altra città, più amabile di questa, dove
ogni mio sforzo è votato al fallimento,
dove il mio cuore come un morto sta sepolto,
ci sarà pure. Fino a quando patirò questa mia inerzia?

Non troverai altro luogo non troverai altro mare.
La città ti verrà dietro. Andrai vagando
per le stesse strade.
Altrove, non sperare,
non c'è nave non c'è strada per te.
Perché sciupando la tua vita in questo angolo discreto
tu l'hai sciupata su tutta la terra.


Costantinos Kavafis - da “La città”

sabato 11 settembre 2021

Una poesia di Giangiacomo Amoretti: "Né l’antica promessa né lo strazio"




Ph Miriam Bruni

Né l’antica promessa né lo strazio
ora dell’evidenza ti assicura
di te, del tuo non breve
annaspare di qua dal raccapriccio.

Solo è certo l’appiglio
delle dita a queste ombre, gli occhi fissi
ai precipizi elusi – lo stupore,
la quieta meraviglia, che preserva

pur quest’ora dolente e appena basta
a lenire l’angoscia. Si fa diafana
la luce della sera; lungo i muri
si stinge, si assottiglia – sulle tue

labbra, fioche, le sillabe
quasi di una preghiera.

mercoledì 8 settembre 2021

Una poesia di Maria Cristina Sferra

Mi lambirai
come il mare lambisce la terra.
Ti aspetterò.
Ti spiaggerai
tra le mie braccia abbandonate,
sul tatuaggio
dei miei otto punti cardinali,
sui miei seni dolenti e muti.
Ti accoglierò
tra le mie carezze e le mie incertezze.
Ti farò spazio
tra ciò che di me è rimasto intatto
e tra le mille nostalgie
del mai accaduto.
Ti cullerò
come una madre un figlio,
una donna un amante.
Ti lambirò
come la terra lambisce il mare.
E cadremo insieme
nell'unico oblio che ci è concesso.


Maria Cristina Sferra
[dalla silloge "Ombra di luna"]

La poesia è una metafisica istantanea - G. Bachelard


La poesia è una metafisica istantanea. In un breve componimento deve dare una visione dell'universo e il segreto di un'anima, un essere e degli oggetti, tutto insieme. Se segue semplicemente il tempo della vita, è meno della vita; non può essere più della vita che immobilizzando la vita, che vivendo immobilmente la dialettica delle gioie e delle pene. Essa è allora il principio d'una simultaneità essenziale in cui l'essere più disperso, il più disunito, conquista la sua unità.

Gaston Bachelard, "L'intuition de l'instant"