venerdì 26 giugno 2020

Silvia Secco - Gli alberi la notte...

Gli alberi la notte sono comunque vivi ragazza mia,
e io vorrei mostrarti l'altro modo oltre la luce
la cosmogonia microbica del sottofondo, la maestosa
iniziativa dentro il formicaio e ciò che veramente conta
al nodo terminale, che ha a che fare con il verme, la radice.
Che cos'è che ti fa male, cosa ti logora
che cosa brucia nella pancia e nella gola quando siedi sola
e c’è qualcosa che ti scotta, esiste - chiuso fiore che non chiede -
esiste e in quale luogo in te la crepa, il punto liso della fune,
il cedimento di granitica struttura, il grido
alla rivolta che ti spinga, viva, viva alla tua età come non mai
nel brivido del mondo.

giovedì 18 giugno 2020

Anais Nin

Devo essere una sirena.
Non ho paura
della profondità
e ho una gran paura
della vita superficiale.
Anais Nin

Per un istante d'estasi, Dickinson

Per un istante d'estasi
noi paghiamo in angoscia
una misura esatta e trepidante,
proporzionata all'estasi.
Per un'ora diletta
compensi amari d'anni,
centesimi strappati con dolore,
scrigni pieni di lacrime.
- Emily Dickinson -

martedì 16 giugno 2020

Maria Concetta Giorgi


Amarti

Amarti è avere mille dubbi
Non capire bene cos’è l’amore
Avvertire il suono di quello che dici
Trasformarlo in parola
Una roccia che la goccia scava.
Dirado il fitto di un bosco
E non vedo nulla
Amami tu
Che sei limpido e rosso.


sabato 6 giugno 2020

Idea Vilarino

Amore
dall’ombra
dal dolore
amore
ti sto chiamando
dal pozzo asfissiante del ricordo
senza che nulla giovi
né ti attenda.
Idea Vilariño

Alda Merini - Elogio alla morte

Se la morte fosse un vivere quieto,
un bel lasciarsi andare,
un’acqua purissima e delicata
o deliberazione di un ventre,
io mi sarei già uccisa.
Ma poiché la morte è muraglia,
dolore, ostinazione violenta,
io magicamente resisto.
Che tu mi copra di insulti,
di pedate, di baci, di abbandoni,
che tu mi lasci e poi ritorni senza un perché
o senza variare di senso
nel largo delle mie ginocchia,
a me non importa perché tu mi fai vivere,
perché mi ripari da quel gorgo
di inaudita dolcezza,
da quel miele tumefatto e impreciso
che è la morte di ogni poeta.
Alda Merini (Elogio alla morte)