MIRI'S EYE
La FOTOGRAFIA è una delle mie passioni, un interesse intrinseco, sorgivo, quasi un “habitus”: quando mi dirigo da qualche parte, sia che io abbia una meta concreta, sia che semplicemente io stia passeggiando, è pressoché impossibile per me non fare foto, non catturare “armonie” visive composte da forme, linee, colori, dettagli minuscoli del paesaggio urbano o scene di vita quotidiana sotto i raggi del mattino e della sera...
Chi già un po' le conosce, sa che le immagini che creo sono perlopiù rasserenanti, quiete, dolcemente suggestive, a volte oniriche. Ma interrogandomi più a fondo sui motivi che mi spingono a condividerle, a mostrarle, appunto - e a sperare di vederle non soltanto sui muri di casa mia - beh, ho capito che il mio desiderio è quello di realizzare foto che non ci si stanca di guardare, foto guaritrici, foto che regalano colori e suggestioni buone all'intelletto dell'osservatore. Perché non sono gli occhi che vedono, lo sapete, vero? E' la mente a dare il contributo maggiore nell'esperienza visiva, e la stessa cosa succede quando si accetta di aprire un libro, o di ascoltare una melodia o un'opera: la sinergia tra autore e fruitore ha un infinito potenziale, e può aprire scenari letteralmente inimmaginabili. E' un incontro, una conversazione tra unicità, ed è primariamente per questo motivo che possiamo arricchirci gli uni gli altri...
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