domenica 28 febbraio 2021

Alberi. Metafore - Inedito mio


 

M. Duras, Scrivere...

 


Una poesia di George Mario Angel Quintero

 L’amore veniva di rado,

o non veniva affatto.
La mia solitudine era come
un muro vasto e vuoto,
E quando arrivò il momento
della mia ribalta…
eccoti lì,
eccoti lì.
A volte un sogno
si adagia a portata di mano,
e lo sai, se tenti,
puoi abbracciarlo.
Sono così fortunato
ad avere
colmato il tuo cuore.
Il ricordo
della tua risata
è come un palmo sulla mia guancia.
So che fa male respirare, amore mio.
So che la strada è stata lunga.
Quindi appoggia la testa
e lasciami accanto a te,
per un poco.
George Mario Angel Quintero

venerdì 26 febbraio 2021

Un pensiero di Remo Cantoni su Antonia Pozzi poetessa

Vedo ora chiaro in molte cose, soprattutto nel “senso” della sua vita, tesa fra due estremi che hanno nome poesia e amore. Erano per lei le cose più serie della vita. E poesia non era solo per lei i versi ch’essa amava e componeva, ma uno stile una forma di vivere. In ogni suo atto, in ogni suo pensiero ha portato questa sua poesia che le colorava l’universo e mentre le dava la certezza di vivere con maggiore profondità, l’allontanava talvolta dalla realtà vissuta.

Remo Cantoni, alla morte di A.Pozzi

Edgar Morin, sulla Poesia (!)

 







Una poesia di Ana Blandiana

 


Testo e foto di Miriam Bruni: "Pochissimi accolgono"

    

Pochissimi accolgono

prossimo e poesia

nel loro

più vero

valore

Vorrei la tua mano

qui

sopra il cuore


giovedì 11 febbraio 2021

Una poesia di Roberta Lipparini

 Il coraggio

è la fiducia nel futuro
È tuffarsi avanti
Anche quando è scuro
È sorridere per primi
Nell'incertezza
È una parola buona
Forse una carezza
È aprire gli occhi
provare a quardare
Qualcosa di immenso
Grande come il mare
Qualcosa di profondo
O che brucia di fuoco
Qualcosa che ti dice
Che è finito il gioco
Il coraggio
È parlare al presente
Farlo luccicare
Come stella ardente
È volerti bene
Anche se hai sbagliato
E alzarti in piedi
Se hai ruzzolato
È stringere al cuore
L'intero universo
È giocare di nuovo
Se hai appena perso
È respirare lenti
Per vedere se
Nell'aria il coraggio
Lo trovi da te

lunedì 8 febbraio 2021

La poesia non è....(G.Sissa)

La poesia non è quello che penso o che sento, ma quello che so profondamente. La poesia è quindi pluralità, colloquio, urto, scontro, altra parola del vissuto e della storia, della tradizione, del reale, del quotidiano, persino delle malattie del ricordo, ancora una volta dell’esperienza e delle sue autorappresentazioni, teatrino e messa in scena interiore, restituzione dei dati di realtà - sogno, delirio, estasi e miraggi compresi -

Giancarlo Sissa

domenica 7 febbraio 2021

Una poesia di Margherita Guidacci

Alla fine dei secoli, quando

mi chiamerà un’altra voce
e proverò per la seconda volta
l’impeto di risurrezione
prego che come questa volta,
quando sei stato tu a chiamarmi,
alzandomi stupita dalla fossa
con le ossa che sentono la carne
stendersi nuovamente su di loro,
con la carne che sente
in sé di nuovo penetrare l’anima –
io possa, in quel tremendo campo
dove avrà inizio l’eterno,
fissare il primo sguardo su di te,
ritrovarti al mio fianco.

Le poesie (Le lettere, 2020)

giovedì 4 febbraio 2021

Una poesia di Sara Teasdale

 



Tu stai arrivando, stai arrivando, vero?
Ma il tempo dell’attesa quanto dovrà durare?
Come mi opprime il pensiero d’amare
un solo uomo, io, nel mondo intero!
Vivere di me stessa solamente!
Nitida come un sogno la vita costruirei –
dei tuoi pensieri son più puri i miei,
gaie pietruzze in liquida corrente!
Mite la luna in cielo sta brillando,
ho la notte e le stelle su di me:
dimmi una sola ragione perché
dovrei, caro, per te perdermi amando?
Sara Teasdale




Una poesia di John Milton

Quando considero come la mia luce sia spenta,
prima della metà dei miei giorni, in questo mondo vasto e oscuro,
e che anche un solo talento che la morte nasconda
alloggi in me inutilizzato, per quanto io mi sforzi
di servire il mio Creatore, e presentare
il mio esatto rendiconto, affinché tornando non mi rimproveri,
Dio forse esige un preciso lavoro giornaliero, dato che la luce è negata?
domando scioccamente; ma la Pazienza, per prevenire
quel mormorio, lesta replica: Dio non ha bisogno
del lavoro dell’uomo o dei suoi doni, chi meglio
sopporta il suo mite giogo, quello meglio lo serve, il suo stato
è regale. Migliaia al suo comando s’affrettano
e senza posa percorrono terra e oceano:
lo servono anche quelli che solo stanno e aspettano.
John Milton, trad. Antonio De Salvo


 When I consider how my light is spent

E’re half my days, in this dark world and wide,
And that one Talent which is death to hide,
Lodg’d with me useless, though my Soul more bent
To serve therewith my Maker, and present
My true account, least he returning chide,
Doth God exact day-labour, light deny’d,
I fondly ask; But patience to prevent
That murmur, soon replies, God doth not need
Either man’s work or his own gifts, who best
Bear his milde yoak, they serve him best, his State
Is Kingly. Thousands at his bidding speed
And post o’re Land and Ocean without rest:
They also serve who only stand and waite.
John Milton

Una poesia di Gianmario Lucini

Guanciali di gioia sulla pietra
dove il crinale accarezza il sorriso del cielo
nel silenzio passiamo i giorni dell’estate;
acceso il viola che trema nel vento
a rammentare che la vita è soltanto un frammento
di tenace poesia,
che la Storia è anche questa lontananza
che non conosce storia,
di magnifici poemi
che non conoscono parole.
(piccoli fiori delle alture)