lunedì 21 ottobre 2019

Giangiacomo Amoretti



Non va oltre. Si arresta. La misura
è solo questa. Un cerchio stretto. Apnea,
risucchio, strozzatura. Né urla più,
non parla, non sussurra, se perdura
l’interdetto – se in gola gli è premuto
già da sempre il non detto.



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È misura del corpo,
certa, la mano che lo sfiora e tenta
in lui più fonde morbidezze, più

oscure strette – ne è
misura questa smania
appena rattenuta, questa fiamma

che non brucia – e di notte
questo silenzio altissimo –
ancora, tu lo sai, in te irredento.

domenica 20 ottobre 2019

sabato 19 ottobre 2019

Eugenio Montejo

Un solo amore può salvare tutto,
ciò che se n'è andato, ciò che è partito e più non torna,
i naufragi che emergono dall'oblio
e ci perseguitano in fondo a qualche sogno,
le perdite che in ogni ombra ci insidiano
con dadi neri, schivi alla sorte,
la fiamma che fece notte nelle nostre mani,
l'angoscia, la sofferenza, i singhiozzi,
gli oscuri Titanic del sangue,
quel che nacque per non essere e per un attimo è stato
e il grido azzurro che era il travestimento della chimera...
Tutto il furore, la polvere e la sconfitta
con un amore, un solo amore, presto si salvano:
un solo amore può salvare tutto.
Eugenio Montejo

Giovanna Rosadini

"definirei la poesia il modo in cui chi la scrive sente e traduce il mondo, e chi la legge si confronta ed è trasformato da quest’esperienza." 


Giovanna Rosadini

Ottobre, Miriam Bruni

Ottobre è un mese di bacche,

di baci rubati, di foglie

prestate alle siepi.

Di tagli e colpi di luce a

risibili costi e mèches regalate.


E' un tessuto liquido

E' un tessuto liquido
il sangue
E anche i sentimenti
lo sono: essi legano.
Uniscono
come stoffe
cucite insieme
che non riesci più
a separare senza dolore.
E la Luce, "la luce
è un'onda"; un oceano
di acqua profonda
la verità: non appena
lasci la riva, ecco
- lei ti circonda!

Vieni Re della Pace



Vieni - Re della Pace
Bimbo divino - in fasce
Tu - Via Verità e Vita
risana - la nostra ferita

E' come la saliva

E' come la saliva
il pathos.
Rimonta sempre
-finché sei viva
Da "Così", 2018

Luna

Luna
E' di lui
che risplende, dei suoi baci,
lo sappiamo. Lei fa finta
di nulla, si accaparra
ammirazione, di lontano.
Ma in quell'unico viso
separato dal corpo che guardare
senza orrore possiamo,
non vi è alcuna vanagloria,
infedeltà riguardo al sole:
taci, che è per lui, e solo lui
che lei sorride.
Da "Credere"

Inedita - Mi disgusti

Mi disgusti / Sei bugiardo
Ma non so / Il nostro amore
Dimenticarlo
Ne porto i lividi / E la memoria
L'antica gioia / E lo riguardo

giovedì 17 ottobre 2019

F.G. Lorca





La pioggia ha un vago segreto di tenerezza
una sonnolenza rassegnata e amabile,
una musica umile si sveglia con lei
e fa vibrare l'anima addormentata del paesaggio.


                                                          Federico Garcia Lorca



martedì 15 ottobre 2019

M. Gualtieri sulla poesia

Io credo sia proprio in questo parlare un linguaggio d’anima, cioè la sua capacità intrinseca di far sì che subito avvenga una comunicazione ad alta profondità, fra persone che non sanno nulla una dell’altra, addirittura fra appartenenti a secoli differenti. E dunque c’è anche una forza di preveggenza nella poesia, in quella sua capacità di comunicare, di parlare anche dopo secoli e centrare un cuore. La poesia è una magnifica sonda per inabissarsi nelle nostre poco frequentate profondità.


La poesia fa un grande lavoro con la parola. Io credo che la rigeneri, la tolga dall’ordinario e la riavvicini al suo calco originario, a quell’energia d’origine di cui sempre sentiamo la mancanza nella lingua corrente. La poesia pacifica quella mancanza, quella impotenza di non riuscire a dire per davvero ciò che sentiamo, ciò che ci sta a cuore.

Giuseppe Conte sulla poesia

«Tanti anni fa, scrivevo che la poesia è una mano tesa nel buio, in attesa che uno sconosciuto la stringa. Oggi non so se ho ancora quella fiducia. La poesia mi appare sempre il canto dell’universo, il punto più alto in cui arriva una civiltà, e nello stesso tempo il più misconosciuto a tradito. I sogni a occhi aperti dei poeti disegnano il mondo, ma poi altri li imbarbariscono e li rovinano. La poesia è energia spirituale che si cala nel linguaggio immettendovi una musica inaudita. Preserva per noi gli antichi dei e tutto ciò che è ancora sacro nel mondo. È irriducibile, ribelle, o almeno io così la amo ora».
Giuseppe Conte

https://www.lestroverso.it/giuseppe-conte-la-poesia-deve-essere-una-guerriera-spirituale/?fbclid=IwAR0yCsAqnPRkMmwtYm-3Z7AgTceKnBoPfpSmk5FW0loAy1jX292AIEGE4ec

lunedì 14 ottobre 2019

Le foglie d'ottobre

Le foglie d'ottobre
cominciano a cadere, sì,
a scricchiolare
sotto le suole, mentre noi
di "felicità"
fatichiamo anche solo
a parlare. Invece
del cielo
gli stormi d'uccelli
fan piste di ghiaccio
su cui eseguire
- beati e veloci -coreografie
da lasciare estasiati.

Anche se è notte

Anche se è notte per questi baci,
è lì che torniamo
ad unire le bocche: nel sogno.
Un calco perfetto
di come facevi per bere la vita.

Ero per te come linfa segreta.

domenica 13 ottobre 2019

Amor Salvaje - Clementina Suarez



Amor salvaje.

¡Qué bien estás,
desgarrándome toda!

Amor salvaje.

¡Qué bien estás,
amenazando mi vida!

Amor salvaje.

Qué bien estás,
contenido en lo inexplicable.

mercoledì 9 ottobre 2019

Una poesia di Alida Airaghi


– Scolpisci la tua statua –
raccomandava Plotino.
Togli, raschia, leviga, ripulisci:
ecco che apparirà dal marmo informe
il tuo volto migliore,
lo splendore del divino
che hai nascosto. Libera
quello che dorme nel qualcosa
di ogni giorno, povera cosa
incolore relativa immediata.
Fai posto all’assoluto,
alla tua statua eterna
luminosa: intorno
ti sarà grata l’aria,
e il mondo muto.

martedì 8 ottobre 2019

Clara Lorenzini

La sua bocca è una farfalla.
Si posa ovunque su di me.
Sui miei occhi chiusi,
sui miei seni,
sul palmo aperto della mano.
La sua bocca è un bocciolo di rosa,
turgido scrigno di vellutato piacere,
rosso calice traboccante d'amore.
È fiamma
su una manciata di neve!
La sua bocca è silenzio,
accorata preghiera.
È pura dolcezza
e croce
d'infinita amarezza.
La sua bocca è poesia.
Tomba divelta,
resurrezione dell'anima mia.
Clara Lorenzini 29.04.2018 

venerdì 4 ottobre 2019

Jeff Foster

Mentre guarisci,
mentri ricordi la tua vera natura
(immensa e potente e presente e libera),
mentre espelli strati del sé condizionato,
mentre ti risvegli dal sogno
della vergogna e dell’abbandono di sé,
potresti trovarti in lacrime. Tremante. Furibondo.

Piangi, amico, infuriati.
Piangi tutte le lacrime che non ti sei mai permesso di versare prima.
Il corpo ha bisogno di piangere, a volte.
Di liberare energie represse.
Hai bisogno di esprimere il dolore per tutte quelle vite che avresti desiderato vivere,
tutte le vite che non saranno mai vissute,
per poter tornare a questa vita,
questo corpo, e questo momento.
Lascia perdere la tua immagine.
Ora hai bisogno di ruggire per la tua vita.

A volte la guarigione non ha un aspetto carino.
È una morte.
È una rinascita.
È un lasciare andare e un tornare in vita.
Piangiamo. Ci scuotiamo. Tremiamo. Urliamo.
Ci sentiamo “peggio che mai”. Facciamo casino.
Arriviamo a un livello di disperazione e di dubbio che non credevamo possibile.

Ma impariamo a fidarci del processo.
Impariamo a fidarci del fatto che queste emozioni “buie” devono essere sentite.
E vogliono essere sentite.
E desiderano essere sentite fin da quando eravamo molto piccoli.
Non c’è nulla di sbagliato in te,
anche se la mente dice,
“C’è qualcosa che non va in me”.
(E non c’è nulla di sbagliato in te,
neppure per l’aver avuto quel pensiero).
Fidati.

E sappi che a volte
avrai bisogno di avere dubbi.
E di dimenticare.
E di opporre resistenza.
Sì, sappi che opporrai resistenza alla tua guarigione, a volte.
E adesso puoi celebrare la tua resistenza .
Sì, sappi che opporrai resistenza alla tua guarigione, a volte.
E adesso puoi celebrare la tua resistenza!
Puoi celebrare tutto di te, adesso.

Mentre piangi. Mentre ti scuoti.
Mentre ruggisci come un leone.
Mentre implori Dio di avere pietà.
Mentre tocchi Terra un’altra volta.

Sì, stai guarendo nella tua maniera originale.

Anna Magnani

Ho aspettato per anni parole che non sono arrivate. Ho incollato zampilli di silenzio alla sorgente viva del mio dolore, prigioniera di un tempo mascherato di generoso impegno.
Tra lettere di lacrime derise
sono rimasta sola a perquisirmi l'anima per salvarmi la vita quel tanto che basta e aspettarti. L'attesa mi ha regalato saggezza, pazienza, frammenti di felicità.

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