Navigo ogni mattina e osservo
il salice di fuori che mi racconta
i suoi problemi di capelli che gli cadono
troppo anzitempo rispetto ai tigli suoi vicini,
passa una una nuvola sui vetri e mi domando
dove si scioglierà, e intanto leggo il sole
che arriva in orari differenti a tagliare
le foglie in cima ai pini e penso a quando
toccherà anche le radici e sarà freddo,
poi mi confronto con la Parola quotidiana
e sogno la brillantezza dei colori di Afro
ma traccio scarabocchi in bianco e nero
ed ho la mente chiusa, ottenebrata e greve,
difficile e solitaria come una tela di Vedova.
Gentile Miriam sono onorato per figurare tra le sue ( tue ) preferenze. La ( ti ) ringrazio per l'osptalità.
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