giovedì 4 marzo 2021

Un pensiero-poesia di Marco Guzzi sull'urgenza di una nuova umanità

Uno dei sistemi più efficaci

per rendere innocui i popoli
è devitalizzarli, e uno dei modi
più potenti per toglierci la vita
è confonderci, stordirci, distrarre
la nostra attenzione
verso questioni secondarie, in modo che
i veri problemi possano restare occulti.
Ad esempio oggi in Italia
si parla ossessivamente,
24h su 24, e tutti i giorni
su tutti i canali TV,
di ogni minimo particolare
tecnico-economico
della manovra, e si costruisce
un dibattito pubblico
che sembra davvero importante,
e vivace. In realtà io credo
che tutto questo sistema
dell'informazione sia truccato:
tutte queste polemiche
sono in realtà del tutto secondarie,
quasi irrilevanti, sono una messa in scena
ben orchestrata, al fine di imporre
l'ordine del giorno
di ciò di cui ci si deve occupare,
di ciò di cui è lecito discutere,
proprio perché in realtà
non è di quasi alcuna rilevanza
se enucleato, separato, scisso
violentemente e arbitrariamente
dalle sorti complessive
e drammaticamente pericolanti del mondo.
Ancora una volta è Chomsky
a spiegare bene il trucco:
"Le polemiche possono anche essere violente
fintantoché si attengano a quei presupposti
che definiscono il consenso delle elites,
anzi entro tali confini
vanno addirittura incoraggiate,
perché contribuiscono all'affermazione
di queste dottrine, e contemporaneamente
consolidano l'impressione
che la libertà imperi. In breve,
ciò che è essenziale
è il potere di decidere
gli argomenti all'ordine del giorno".
Per cambiare questa situazione
è necessario, e impellente
conquistare alcuni spazi
della comunicazione di massa,
oltre Internet,
per modificare l'ordine del giorno,
e finalmente poter parlare
di ciò che per davvero sta succedendo:
la fine del neoliberismo suicidario,
la fine di un'intera figurazione egoica e bellica
di umanità,
la fine delle sue ideologie
materialistiche, riduzionistiche, e banali,
e di tutti i partiti
che ancora se ne fanno
portavoce in coma,
e la faticosa emersione di un altro
modo di pensare e di essere
su questa terra. Urge
perciò una televisione del Nascente,
un vero Servizio Pubblico
al servizio della nostra umanità
che non vuole farsi distruggere,
ma vuole rifiorire
in un nuovo e più libero pianeta.

Marco Guzzi

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