giovedì 4 marzo 2021

Una poesia di Antonietta Fragnito

Ogni giorno al risveglio

penso alle mille vite interiori che potrei sbranare
Ma mi accuccio in un angolo
come fa l' invertebrato nel sogno
Accendo il fornello del tempo e vado
Sempre mi stupisco che la mia fiamma vitale arda
da sopravvissuta quale sono
al campo di sterminio del dolore
Ho un canto cucito in gola
e sto da mendicante
sotto le mura della mia prigione
Sono un parco Ulisse
sempre pronta a varcare quella soglia
con un piede affossato
dentro la libertà

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