L’ultimo viaggio
Partirono,
un lungo viaggio senza più ritorno.
Il treno nella notte sferragliava.
Stretti, stipati, cose senza nome,
mani contratte attorno a un'illusione.
All'orizzonte una sbiadita alba,
confusa in una spessa e fitta nebbia
e quella stretta che dentro attanaglia,
che stringe il cuore in una morsa fredda.
Solo un sorriso pieno d'innocenza,
limpidi occhi a supplicare amore,
di bimbi che non sanno che la morte
è lì in agguato e semina terrore.
Afflitte madri dalle braccia smunte,
li avvolgono in un disperato abbraccio
pregando un Dio che al loro sguardo sfugge,
cercano nella fede quel coraggio
per dare un senso a quel grottesco andare.
Non ci sarà la vita ad aspettare,
né giorni nuovi per scaldarsi al sole,
ma solo gelo e un pianto di dolore.
Silvia Cozzi
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