Andavano sui treni senza meta,
pigiati come gli acini nei tini,
depauperati, inermi burattini
di un dio che gioca a dadi con la creta.
Andavano bambini, donne, anziani
come fuscelli al vento dell'orrore
tra spettri d'uomo senza alcuno onore
per obbedire a piani folli, vani.
Andavano nei campi della morte
oltre le sbarre di un nero cancello,
ignari come pecore al macello,
accomunati da un'amara sorte.
Andavano in silenzio in fila indiana
nell'ombra che nel giorno s'allontana.
Maria Felicetti
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