Parole da bere
venerdì 15 dicembre 2023
15 dicembre 2023 - Reading poetico a Borgo Panigale, Bar Spiaggia
venerdì 24 novembre 2023
venerdì 17 novembre 2023
La pace secondo José Tolentino Mendonça
lunedì 16 ottobre 2023
Una poesia di Valerio Gallerati: "Oggi"
Oggi
Nel bel mezzo del volo più prezioso,
più in alto di quanto non sia normale,
io stavo, gongolando, ad ascoltare
un'eco di ricordo delizioso.
Allora percepii quel rarefarsi
e stringersi, la gola attorno al nodo
l'ossigeno di colpo consumarsi
e la tua assenza farsi, acuto chiodo.
I miei polmoni, ormai trafitti a morte,
implorano soltanto un tuo respiro,
ma le mie ali, ancora troppo corte,
mi tolgono l'appoggio per il volo.
giovedì 12 ottobre 2023
Una poesia di Montale: "Noi non sappiamo"
domani, oscuro o lieto;
forse il nostro cammino
a non tocche radure ci addurrà
dove mormori eterna l'acqua di giovinezza;
o sarà forse un discendere
fino al vallo estremo,
nel buio, perso il ricordo del mattino.
Ancora terre straniere
forse, ci accoglieranno: smarriremo
la memoria del sole, dalla mente
ci cadrà il tintinnare delle rime.
Oh la favola onde s'esprime
la nostra vita, repente
si cangerà nella cupa storia che non si racconta!
Pur di una cosa ci affidi,
padre, e questa è: che un poco del tuo dono
sia passato per sempre nelle sillabe
che rechiamo con noi, api ronzanti.
Lontani andremo e serberemo un'eco
della tua voce, come si ricorda
del sole l'erba grigia
nelle corti scurite, tra le case.
E un giorno queste parole senza rumore
che teco educammo, nutrite
di stanchezze e di silenzi,
parranno a un fraterno cuore
sapide di sale greco.
Eugenio Montale
mercoledì 4 ottobre 2023
Una poesia di Gabriele Galloni: "Il vento fra i rami sottili"
D’autunno non lascia speranze.
Un fruscio continuo e la notte
Discende pian piano, pian piano…
Si spegne la luce. I cortili
Di via Ventimiglia son vuoti.
Un qualche geranio, le rotte
Canzoni a singhiozzi, lontano.
venerdì 22 settembre 2023
Una poesia di Cristina Bove
lunedì 11 settembre 2023
Di Alida Airaghi: Intercettare dio
Intercettare dio,
il dio della pazienza e del conforto,
il dio che aspetta, e sa, e non ha fretta;
fermo nella potenza,
a sé risorto; visibile
in una chiara, arresa
trasparenza. Così arpionarlo,
con dita scorticate
tremanti, innamorate:
pretesa indifferibile
dopo una vita avara.
Alida Airaghi
Una poesia di Yves Bonnefoy: "La luce profonda ha bisogno"
ph Roberto Cerè
La luce profonda ha bisogno per apparire
D'una terra sfinita e spezzata dalla notte.
E' d'un legno tenebroso che la fiamma s'esalta.
Occorre alla stessa parola una materia,
Una riva inerte al di là d'ogni canto.
Dovrai varcare la morte perché tu viva,
La più pura presenza è un sangue versato.
Yves Bonnefoy
domenica 3 settembre 2023
Una poesia di Andrea Casoli: "E riempimi"
E RIEMPIMI
Una poesia di Sergio Daniele Donati: "Finale"
sabato 26 agosto 2023
Una poesia di Cecilia Meireles
SPIEGAZIONE
venerdì 25 agosto 2023
Una poesia di Elena Milani
Ascolto questo peso che spreme,
ma solo nòccioli aspri
e scorza ruvida ho fra le mani,
è un concentrato avvolto su se stesso
che preme il tappo chiuso,
un tempo che sfianca e sfilaccia i nervi
l'energia vorace mi centrifuga,
prosciuga senz'aria lo straccio,
è battito esagerato di un cuore stanco,
la parola è rumore,
la luce è un prisma accecante,
la festa, un'orgia di confusione,
è un apice nel giro della ruota,
un mantice che esagera,
meglio strisciare sotto il filo spinato
che arrampicarsi e scavalcare,
meglio fingersi morti
a tutte le prove di resistenza,
stare ignorati per scavallare
questa luce che brucia gli occhi.
Elena Milani
domenica 6 agosto 2023
Una poesia di Annalisa Mercurio
un numero di parole
un contratto a termine tra
le nostre corde vocali.
Abbiamo sprecato tutto
imprecando, sporcando di
pece boccioli di myosotis.
Avessimo centellinato
le spine avremmo ancora qualche
'ti amo' vivo tra lingua e denti
un'altra mano da giocare.
Schiena a schiena stiamo fissando
le ultime otto parole in calce
su quella parete sbiadire.
Una poesia di Serena Vestene
San Giorgio
Considero corpo
quel tuo capitarmi di fianco
quando salpa la mente al tuo cielo
e piano salgo la china ai giorni
vissuti altrove, schizzi impazziti
inzuppati di nero, e mi guidi lo sguardo
fino ai tuoi piedi di marmo
mentre guardo distante
un tuo tocco di campane
sospirare tra i rovi.
E quel tuo coricarti mai stanco
considero corpo,
cullato nello sbadiglio del sole
e del verde disteso di vigne,
con le pietre indifese
custodite alle rose,
e i giganti soffioni là sotto,
tra i campi.
Considero corpo quel tuo caricarti
il peso degli anni
come barba d'anziani
cresciuta nel muschio
sulla terrazza giù in piazza
e l'appannata vista del lago
e le rughe del vento
a raccontare della dea Lualda
i canti scolpiti.
Considero corpo
quel tuo capovolgermi gli intenti
se rifugiarmi lì dai brulicanti centri
vuol dire ravvivarmi il mormorio dei versi
nell'inchiostro intinto nel tuo chiostro
ai piedi della pieve.
Colori notturni, aria di neve
in un presepe di case, sei
presenza accesa, mi sei
preziosa a preservarmi umana
nella notte che cala.
martedì 25 luglio 2023
Una poesia di Giorgia Monti
Tu non puoi sapere
mercoledì 12 luglio 2023
Una poesia di Emanuela Sica: "si appartiene alla poesia"
senza briglie e senza pudore
si diventa carne che si fa parola
respiro che inarca ispirazione
mani a setacciare cuori di lucciole
in petti cavi come ulivi secolari
magma d’albe e tramonti
che cola veloce in gola
sacro e profano insieme
sodale e nemico degli anni
diafani e neri.
Ma se così non fosse
se non si è soggiogati
dal ventre alle tempie
da questa forza ancestrale
padrona dell’abbondanza
che rinnega carestie di pensieri
bensì dall’apparenza di un verbo
slargato sfilacciato e sterile
siamo acerbi fruitori delle meraviglie
che diventano inutili scenografie
mute.
sabato 8 luglio 2023
Una poesia di Annawrite Annamaria Major: "Tu mi dai parole"
Tu mi dai parole
e ci parliamo da oceani diversi
L’acqua con cui risalgo piani
di amarezze per allestire un circo
per tutta quella gente che ride
pagliacci e topi ballerini
Vorrei dirti
non apparteniamo mai solidamente
a ciò che passa nel liquido
sentire di un momento oppure a un luogo
e quando cade il trapezista in diretta
si rimane increduli
Come i seni della donna cannone
Quanto vale il mio nome in fila indiana
sulla tua bocca quando lo pronunci
Di tanto in tanto la vita e il
tempo ci sorprendono
ci spaccano spartendosi le ossa
Nessuno sa se si può essere amati
semmai una poesia ti parlerà di me
giovedì 6 luglio 2023
Due poesie di Carmela Laratta: "Sono quella sbagliata" e "Non rattristarti"
Sono quella sbagliata
- l' imperfetta -
che non sa nulla del sogno,
del suo approdo,
da quale zolla di oriente ci saluti
e in quale stanza orchestri il suo candore;
quella che rude solleva il mento, e sfida,
digrigna i gomiti spingendo le fratture
di tanta inconsapevole fiacchezza
in sforzi con il verso contromano,
e poi cancella il tuo nome,
l' ignominia
di un dissentire sdrucito e monocorde
che ci ancorò a fiori di cristallo
coi prati che pulsavano di vita
e costringeva il mare in un bicchiere
da mettere in cornice sul comò.
E scalpitavo, io.
Non avevo scampo.
Finché quel vaso ruzzolando
mi sfiní
tra le Porziuncole crudeli del buongiorno
e per difendere la libertà del buio
cedetti la rivolta alla poesia.
Non rattristarti
giovedì 22 giugno 2023
Tre poesie di Antonia Pozzi: "Ninfee", "Quadro", "Radici"
Trittico, di Miriam Bruni
martedì 20 giugno 2023
Una Poesia di Mariangela Gualtieri: "Non sono capace amore"
Non sono capace, amore, di farti un canto.
Tu sei tutto di spine e di fuoco
e mi tieni lontana dal tuo cuore
pericoloso. Io non so bastarti alla gioia
e così poco così poco mi pare
t’incanto, sollevo quell’ombra scontrosa
che tu sei tutto d’amaro e furore
tu sei in urto e sperdimento
mio velocista, mio primatista del cuore
mio barbarico ragazzo di vento
mio torrente furioso
arrivi alla mia acqua quieta
con onde e sonagli e pepite d’oro.
Vecchio fiume saremo un bel giorno io e te,
io acqua e tu moto, io sponda e tu vento,
io pioggia e tu lampo,
io pesce e tu guizzo d’argento
io luna riflessa, tu cielo tu spada
d’Orione, tu tutto l’amore umano
che tento che tento
d’amarti per bene
mio grembo splendenza.
E tu prendimi
portami con te
come un incendio
nelle tue abitudini.
lunedì 22 maggio 2023
Una poesia di Davide Rondoni: "Quanto sono stato lontano da te"
Quanto sono stato lontano da te
come se dovessi consumare
con tutte le forze
l’amore che mi hai dato
e in tutti i viaggi
e baci e parole cercare stremato il fondo
di quel che mi hai donato
Non c'è posto del mondo, non c'è delirio
che non abbia il tuo sorriso, il tuo martirio,
ma non hai reso dominio la tua femminile vastità
Sei divenuta il silenzio alto della valle
mia madre, albero fiorito alle mie spalle
Davide Rondoni
sabato 20 maggio 2023
Tre poesie di Ezio Falcomer
ph Roberto Cerè
Questa sera termina nell'azzurro.
"Concentrati sul cromosoma celeste" di MIRIAM BRUNI - una Nota di Angela Caccia
Il luogo dell’individuo è la società, ma il luogo della persona è un intimo spazio, scriveva Maria Zambrano in “Persona y Democracia”.
Da questo luogo vi parlo.
Buon viaggio nel mio viaggio
f.to L’autrice: Miriam Bruni
È quello che ha fatto Miriam Bruni in questo luminoso libro di umanità e fede, due connotati inscindibili per chi osa, trema e abbraccia il proprio “io credo”.
Tutto, Signore, ti offro
Tutto, Signore, ti offro
di questa scacchiera
impazzita: le ore,
la derelizione,
e queste mie forti paure.
Tutto, Signore, ti apro
dentro il mio liquido cuore,
che smuove, che sugge,
che vuole – senza sapere
per quanto o sin dove...!
Pastore buono
Sono piena
di esigenze inascoltate,
di bisogni insoddisfatti,
e ferite mal curate.
Che farò dunque, Signore?
Dimmi la Via, dammi l’Amore!
“Tutto è grazia” vorrei cantare,
di ciò che ho essere lieta;
di ciò che manca
scriver poesie.
E sempre lodarti,
Gesù – sempre seguirti:
Pastore buono;
difficile e dolce maestro,
e mite come nessuno...!
Tenerissimo questo grido sottovoce dove non si distingue più il poeta dal fervido credente: versi che rispecchiano appieno le parole del monaco cristiano statunitense Tomas Merton Il poeta entra in se stesso per creare. Il contemplativo entra in Dio per essere creato
Vicino a Te
Stendersi qui,
vicino a te,
costole a terra.
Puoi appoggiarlo – il piede –
sul mio collo.
Sui capelli tagliati dopo anni.
Lo so, cammini scalzo,
ma è che di Te mi fido e amo il tuo polso,
la caviglia, e quel tuo muoverti nel mondo.
E il saio
cucito da tua madre
con infinita dedizione.
Ricoprimi, Yeshua, di quelle vesti di pura Luce
che mostrasti sul Tabor. Riposami,
ti prego,
solleva per un poco la mia croce,
bisbigliami l’amore
Se scrivi solo per te stesso, puoi leggere quanto hai scritto e dopo dieci minuti ne sarai tanto disgustato da desiderare di essere morto.
Questo libro, che ha già strada alle sue spalle, è ben conscio del cammino che lo attende, della tanta gioia da consegnare.