venerdì 25 agosto 2023

Una poesia di Elena Milani


Ascolto questo peso che spreme,

ma solo nòccioli aspri 

e scorza ruvida ho fra le mani,

è  un concentrato avvolto su se stesso 

che preme il tappo chiuso, 

un tempo che sfianca e sfilaccia i nervi 

l'energia vorace mi centrifuga,

prosciuga senz'aria lo straccio, 

è  battito esagerato di un cuore stanco,

la parola è  rumore, 

la luce è  un prisma accecante, 

la festa, un'orgia di confusione, 

è  un apice nel giro della ruota,  

un mantice che esagera, 

meglio strisciare sotto il filo spinato 

che arrampicarsi e scavalcare, 

meglio fingersi morti

a tutte le prove di resistenza, 

stare ignorati per scavallare 

questa luce che brucia gli occhi.


Elena Milani

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