“Per scegliere che cosa continuare a leggere e insegnare, mi attengo soltanto a tre criteri: lo splendore estetico, il vigore intellettuale e la saggezza. Le pressioni della società e le mode giornalistiche possono anche oscurare, per un certo tempo, questi criteri; ma appunto, si tratta sempre di periodi limitati, e alla fine le opere che non riescono a trascendere il loro particolare contesto storico sono destinate a non sopravvivere. La mente finisce sempre per tornare al suo bisogno di bellezza, di verità, di comprensione.”
giovedì 31 dicembre 2020
Una poesia di L. Gluck
Vuoi sapere come passo il tempo?
Cammino sul prato davanti, fingendo
di diserbare. Dovresti sapere
che non diserbo mai, in ginocchio, sradicando
ciuffi di trifoglio dalle aiole fiorite: in realtà
sto cercando coraggio, qualche indizio
che la mia vita cambierà, anche
se ci vuole un’eternità, scrutando
ogni ciuffo per la foglia
simbolica, e presto l’estate finisce, già
le foglie ingialliscono, gli alberi malati
sempre i primi a mutare, i morenti diventano
d’un giallo acceso, mentre pochi uccelli scuri intonano
il loro coprifuoco. Vuoi vedere le mie mani?
Vuote ora come alla prima nota.
O si trattava sempre
di continuare senza un segno?
Louise Glück, L’iris selvatico, trad. M. Bacigalupo, Il Saggiatore, 2020
lunedì 28 dicembre 2020
Una poesia di Bandini
Zampette d’uccello
venerdì 25 dicembre 2020
Da GELO, di Thomas Bernhard
Talvolta l'esaurimento mi entra nella testa come un teatro frantumato, come qualcosa di infinitamente musical-demoniaco che mi distrugge. Mi distrugge mentre sono in cammino verso l'incapacità di essere me stesso, in cammino verso la più piccola e la più paziente serenità della mia memoria, del mio cuore abbrutito». Disse: «A me sarebbe bastato dire semplicemente: albero bosco roccia aria terra; ma per Lei, per il mondo esterno non basta... [...]
domenica 13 dicembre 2020
Due poesie di Massimo Botturi
ANNI FA COME OGGI
sabato 5 dicembre 2020
giovedì 3 dicembre 2020
Una poesia di Patrizia Sardisco
Ho rivangato, ma per la mia voce
qui non c’è segnale.
C’è assenza di campo lessicale
e un rifiuto tossico di ascolto
che m’inquina la semina d’inverno.
Ma ho un quaderno, per fortuna, e penna:
mi curverò di nuovo a germogliare
mercoledì 2 dicembre 2020
Una poesia di M.Cristina Sferra
Colare l'oro della parola
nelle crepe dell'anima
per far brillare
il prezioso dolore,
lo strappo
che tiene insieme la vita.
(Da "Kintsugi d'anima")
lunedì 30 novembre 2020
Una poesia di Mario Socrate
L'OCCHIO DELL'ANGELUS
sabato 14 novembre 2020
Efraim Medina Reyes, Amo affinché tu sia tua
Amo per non possedere,
per lasciare andare,
per riempire di me una donna
e darle la mia voglia indomita di vivere.
Amo affinché tu sia tua,
affinché non abbia padrone.
Amo per sminuire quelli che conoscerai dopo di me.
Amo perché sono superiore al mio amore,
perché in lontananza tu sappia
che io sono qualcosa che possiedi e non che ti manca.
Tutto questo per dirti che mi manchi
e che non trovo l’antidoto.
Tutto questo per dirti che il fatto che mi manchi
non mi ferisce né mi cura.
Tutto questo per dirti che il tuo ricordo
è il male più forte che mi faccio io stesso.
Ma questo male è l’unico modo
in cui posso ancora amarmi e respirarti.
Efraim Medina Reyes, Amo affinché tu sia tua
Maria Concetta Giorgi, Tu non sai
Tu non sai
venerdì 13 novembre 2020
Silvia Secco, La prima notte della nostra vita
La prima notte della nostra vita
venerdì 16 ottobre 2020
Gualtieri, sulla funzione poetica
Io credo sia proprio in questo parlare un linguaggio d’anima, cioè la sua capacità intrinseca di far sì che subito avvenga una comunicazione ad alta profondità, fra persone che non sanno nulla una dell’altra, addirittura fra appartenenti a secoli differenti. E dunque c’è anche una forza di preveggenza nella poesia, in quella sua capacità di comunicare, di parlare anche dopo secoli e centrare un cuore. La poesia è una magnifica sonda per inabissarsi nelle nostre poco frequentate profondità.
Mariangela Gualtieri
martedì 13 ottobre 2020
Mi chiami quando hai voglia - Paolo Ruffilli
PAOLO RUFFILLI
(Da Affari di cuore – Einaudi, 2011)PASSIVITÀ
Mi chiami
quando hai voglia
per riempire il vuoto
di affetto e vanità.
Tanto lo sai
che sono pronto
a venirti incontro
perché per me
è importante
che ti ami io
e ti ringrazio comunque
per il modo
che hai di amarmi,
tu, in passività.
Prenditi pure
quello che ti pare:
certo che
lo puoi fare.
Ti vengo
tra le braccia
per trovarmi
e, guardandoti,
per guardarmi
in faccia
in tutta libertà
senza indulgenza, sì,
ma con pietà.
Infelice
della mia felicità.
domenica 11 ottobre 2020
Louise Gluck, Nobel x la Letteratura 2020 - Estate
ESTATE
Due poesie di Claudia Brigato
I melograni
martedì 6 ottobre 2020
C'è in me oggi, nel più fondo - A.Giacomini
C'è in me oggi, nel più fondo
domenica 4 ottobre 2020
Una poesia di Federico Cinti
FRANCESCO D’ASSISI di Federico Cinti
Nel nome di Gesù che ti ha voluto
segno vivo di gioia e di speranza
per la Chiesa, Francesco, sei cresciuto
in piena povertà nell’ abbondanza
dell’amore invincibile, assoluto
del Creatore che tutto sopravanza,
proprio come Gesù sei divenuto
sorgente d’acqua vivida, fragranza
di carità, serafico splendore
nell’ annuncio sereno del Vangelo
a tutte le creature del Signore,
e chi segue l’esempio del tuo zelo
sente fiorirsi una dolcezza in cuore,
ineffabile anticipo del cielo.
giovedì 1 ottobre 2020
Un pensiero di C.L.Candiani
Questo è un tempo di parole a caso, di silenzi colpevoli, di volgarità del dire, di estinzione del senso profondo del parlare.Compito del poeta è sentire l’agonia della parola, e tenerle la mano, mantenere la parola in vita e ricordare che la parola è una via e sulle vie ci si incontra.
Chandra Livia Candiani
mercoledì 30 settembre 2020
Alessia d'Errigo
di questo dolore di scollamento,
José García Villa
sabato 26 settembre 2020
Recalcati, la presenza dell'insegnante
Per rendere presenti gli allievi nell'ascolto, è necessario che il maestro sappia innanzitutto rendere presente a se stessa la propria presenza. Non c'è alcuna tecnica che possa compensare un'eventuale «assenza di presenza». La presenza dell'insegnante assume le forme di uno stile. Perché quello che conta innanzitutto è lo stile singolare del maestro. Capita ogni volta che un insegnante parla. Al di là di ciò che dice, conta da dove dice ciò che dice, da dove trae forza la sua parola. [...] L' insegnante parla e non è altrove, ma qui con noi. Non vorrebbe essere in un altro luogo. Desidera essere dov'è. E questo gli rende possibile evocare con forza altri luoghi. Solo la presenza dell'insegnante sa convocare alla presenza l'assenza di cui si nutre ogni trasmissione autentica di sapere.
giovedì 24 settembre 2020
La vita è vasta....Chandra L. C.
mercoledì 23 settembre 2020
Nadia Milone, Ai miei figli
AI MIEI FIGLI
venerdì 18 settembre 2020
lunedì 31 agosto 2020
Antonia Pozzi, Preghiera
Signore, tu lo senti
Celebrazione del quotidiano, Colette Nys Mazure
Non sono la ripetizione dei gesti e delle parole, l'allucinante successione delle stagioni a logorarci, ma la nostra assenza lungo il cammino, la mancata presenza al miracolo continuo. Bisogna forse essersi sentiti smarriti, a causa di una guerra, di una catastrofe pubblica o privata, di una malattia, d'un esilio, bisogna forse esser stati svezzati dal nutrimento quotidiano, da questo accordo, per capirne il valore?Sarà questione di natura, di propensione innata per la felicità l'essere qui, ora, il non sprecare nulla?
Adriana Zarri - il poeta è ponte
Il poeta è ponte tra l’Assoluto e il tempo:
non può tradire Iddio parlando,
non può tradire l’uomo tacendo;
il risultato è un’espressione tutta particolare
che non è più discorso umano
e non è ancora Verbo assoluto e silenzioso.
Robert Frost
Una poesia inizia come un nodo alla gola, un senso di sbagliato,
una nostalgia di casa, un mal d'amore.
ROBERT FROST
Miriam Bruni - Dio è verde
Sta al lato opposto
del vegetare
- il Vegetale.
Con una grazia
che è tutta
tutta da ammirare
Silvia Bre
Se il nostro luogo è dove
il silenzioso guardarsi delle cose
ha bisogno di noi
dire non è sapere, è l’altra via,
tutta fatale, d’essere.
Questa la geografia.
Si sta così nel mondo
pensosi avventurieri dell’umano,
si è la forma
che si forma ciecamente
nel suo dire di sé
per vocazione.
da "La fine di quest’arte"
C’è della grazia in voi che mi guardate
di cui so fare a meno.
Tra voi nessuno mi potrà salvare.
E non importa quello che vi dico,
ciò che dico davvero non si sente.
Lo sentite questo funebre annuncio
Che mi tiene presente?
Lo capite chi sono?
Io mi castigo in me con queste frecce.
Sono la direzione.
La voce mi reclama al mio tormento
e io rispondo, continuamente sveglio
mi lascio disperare e sogno il sonno
e grido per chi si va perdendo
un grido acuto
che subito si piega per un verso.
Dormire almeno,
dormite voi per me,
voi che potete.
Pierluigi Cappello
piegato sulle pagine da scrivere
con una calma assira da scriba
senz’altra direzione che il dolore,
un giardino che filiazioni
e filiazioni, un’umanità tutta intera
ha finito per attraversare;
le poche carte, e questi occhi
lo specchio immobile dell’iride
screziato dall’ombra delle foglie;
stare cosí, senza distanza
tra il tempo e il tempo
la mano e la mano
senza memoria
come una disperazione
o un’infanzia.
giovedì 27 agosto 2020
What is poetry...(Jefferson)
“La grande poesia racchiude ed esprime il tutto. Il suo compito è contenere un mondo intero, all’istante, fisico e sensuale, dell’intelletto e dello spirito, della fantasia, in un’unica appassionata formula. La scienza tende a scomporre le cose per scoprirle; seziona, analizza. La poesia invece mette le cose insieme, facendo scoperte egualmente valide e allo stesso tempo creando”
R. Jefferson
mercoledì 19 agosto 2020
Mario Benedetti, Difendere l'allegria
Difendere l’allegria come una trincea