domenica 13 dicembre 2020

Due poesie di Massimo Botturi

ANNI FA COME OGGI

Quanto mi dura la mano tua alla guancia
mi pare nata lì da cent’anni, così calda
sospinta da un amore improvviso.
Sono cose
che impari con l’età e il turbamento
col cuore malandato ma ancora pronto.
Cose
che a dirle non fa mica giustizia.
E allora taci, ti gonfi il petto come le rane
e benedici, ogni granello santo di vita che ti preme.
Disteso, con un’ostia da fare
sto qui in ombra.
Mi pare solo adesso di appartenere al mondo.




RITUALE
Se qui m’attardo al volo radente il velo d’acqua
è per la meraviglia che mette perfezione.
Ellittica, mi pare, la sua traiettoria pura
ché il corteggiare è fatto di danza, esibizione
e scapricciate d’ugola in aria.
Quale bene, è più prezioso, dimmi
del gesto innamorato
che cuce con l’audacia tutta la grazia in cielo?
Così faccio con te, tra le labbra il mio mattino
pagliuzza, e poi granaglia d’avena, ora che d’acqua
ti fai sopra lo sterno che è un eremo inviolato.
La punta dei tuoi seni viene lambita appena
la piccola marea la sottrae, tale la cima
che acerba nuvolaglia non copre, e resta chiara.

Nessun commento:

Posta un commento