lunedì 12 settembre 2022

Una poesia di Giorgia Monti, "Oggi di me"

Oggi di me

vedere l'oltre
l'oltre mezzo secolo
di qualche anno
oltre
Questo dire
a me
Signora
così straniante
Le innumerevoli metamorfosi
che sdruciscono gli organi
- gli infinitesimali crolli
le lesioni che
non hanno bocca
L'accumulo di pensieri
che sfiomba
L'addensarsi del sangue
che mi smemora
A tavola accettare
di Lucrezio il mio
misconoscere la storia
- oh Milo, Milo il Grande!
siedimi ancora e ancora
accanto
investimi con la tua
parola buona
a tenermi lontana
dalla vita che sono
La fatica
troppa
tutta sotto le palpebre
- che tu, tu non veda
ciò che più forte sento
perché troppo
e troppo forte io
sempre da sempre
ho sentito
Poi sola
sull'argine
sorprendere
il mio occhio
un'altra volta
estatico
per effetto
di una luna
a me gigante
- luna
Dea di ogni dio
madre di tutte
padre dei padri
Di nessuno
figlia
Da nessuna
nata
Rimirarla
in ogni sua forma
in ogni suo gioco
d'ombra
Guardarla
mantenere
il segreto
Nel mio piccolo piccolo
cono raccoglierla
Sversarmi
raggiante
con l'aspirazione
che unica rimane
di raggiungerla

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