martedì 20 settembre 2022

Una poesia di Carmela Laratta: "Se io potessi assomigliare a certe notti"


ph Miriam Bruni


Se io potessi assomigliare a certe notti
a trama larga per le cinciallegre,  
rinfocolarmi con l' alito del bosco,
acquerellando la serietà del corpo, riuscirei a liberare i sogni lesi
da questa frenesia che ci attanaglia.
Fare le prove generali di trincea
e sdilinquare il dovere
e sgusciar via,
dove nessuno conosce il mio indirizzo
e sa le nuvole, i bisogni dei puledri.
Ma il campanello incombe. Destruttura.
Picchia più forte sul muro la pretesa,
l' illogica paura della gente, supplica vita per non chiudere gli occhi,
poi si dimena nell'alba che incornicia
- con l' ansia adunca che sgualcisce e deteriora,
bauli inerti di tralicci di pensieri,
il giorno pesto che moltiplica le liste -
e la stanchezza fa tara alle lenzuola,
è il bianco e nero di un lapis senza punta
- lui che mi usa e mi rimpicciolisce -
Anche il mio corpo anela all' abbandono.
Lasciatemi così. Come una pietra.

Carmela Laratta

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