A cosa serve amore mio questa parola
che resta e non ci salva e neppure
risparmia gli occhi dalla vertigine
del precipizio, anzi proprio lì
ci accompagna e ci veglia
questo umano nudo esposto
nella furia di una vendetta
nella morte oscena di cui è capace
nella fragilissima dolcezza
dell'abbraccio che ancora si apre
nella rovina, che non può
consolare, e che pure è il fiore
che resta delle nostre macerie
Bologna, 18 giugno 2025
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