domenica 31 ottobre 2021

Due poesie di Fernanda Ferraresso


verrò verrò, non serve promettere
verrò con passo sicuro e lento
verrò ad acquietare il tuo tormento
con fiori di bruma e prensili affreschi
di albe e tramonti ti mostrerò la via
per non confonderti.
Verrò chiara nell’oscura tua domanda
ai tuoi occhi sarò distinta di un futuro che non si paga.
Verrò da te e sentirai bruciare tutte le tue resine.
Verrò verrò te l’ho detto già dall’inizio. Verrò
inginocchiata fasciando i tuoi passi di cera
brillerà la tua sera
sarò saremo
infinita distesa

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conosco bene l'età che ho
ma dentro di me non è la stessa
a volte c’è qualcosa una specie di freschezza
che mi tiene al sicuro
architetta per me skylines senza frontiere
una continuità di forme anche dentro l’oscurità dei miei giorni
e più mi concentro e più mi sento leggera
senza peso la gravità che ci lega
tutto il mondo è a portata di mano
gli errori che comunque si fanno
insieme a quelli che avrebbero dovuto istruirci
dovevano essere fatti
senza perdersi anzi rimboccandosi le maniche
per riscrivere l’ombra e l’oscurità che la occupa
senza finzione senza segreti con se stessi
un cammino tra rami che si spezzano
e piedi che si fanno paesi tra profumi d’inverno
l’amarezza e la dolcezza del silenzio
che si prolunga fin dentro il cuore
disegnandone un capolavoro d’ore
riparando il tempo comune svolto tra paure e attese
come ingranaggi in cui cadiamo
noi tutti la stessa collezione di profondità
in paesaggi mai studiati prima
mai visti se non tra un sogno e l’altro
qui altrove

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