Signore, tu lo senti
lunedì 31 agosto 2020
Antonia Pozzi, Preghiera
Celebrazione del quotidiano, Colette Nys Mazure
Non sono la ripetizione dei gesti e delle parole, l'allucinante successione delle stagioni a logorarci, ma la nostra assenza lungo il cammino, la mancata presenza al miracolo continuo. Bisogna forse essersi sentiti smarriti, a causa di una guerra, di una catastrofe pubblica o privata, di una malattia, d'un esilio, bisogna forse esser stati svezzati dal nutrimento quotidiano, da questo accordo, per capirne il valore?Sarà questione di natura, di propensione innata per la felicità l'essere qui, ora, il non sprecare nulla?
Adriana Zarri - il poeta è ponte
Il poeta è ponte tra l’Assoluto e il tempo:
non può tradire Iddio parlando,
non può tradire l’uomo tacendo;
il risultato è un’espressione tutta particolare
che non è più discorso umano
e non è ancora Verbo assoluto e silenzioso.
Robert Frost
Una poesia inizia come un nodo alla gola, un senso di sbagliato,
una nostalgia di casa, un mal d'amore.
ROBERT FROST
Miriam Bruni - Dio è verde
Sta al lato opposto
del vegetare
- il Vegetale.
Con una grazia
che è tutta
tutta da ammirare
Silvia Bre
Se il nostro luogo è dove
il silenzioso guardarsi delle cose
ha bisogno di noi
dire non è sapere, è l’altra via,
tutta fatale, d’essere.
Questa la geografia.
Si sta così nel mondo
pensosi avventurieri dell’umano,
si è la forma
che si forma ciecamente
nel suo dire di sé
per vocazione.
da "La fine di quest’arte"
C’è della grazia in voi che mi guardate
di cui so fare a meno.
Tra voi nessuno mi potrà salvare.
E non importa quello che vi dico,
ciò che dico davvero non si sente.
Lo sentite questo funebre annuncio
Che mi tiene presente?
Lo capite chi sono?
Io mi castigo in me con queste frecce.
Sono la direzione.
La voce mi reclama al mio tormento
e io rispondo, continuamente sveglio
mi lascio disperare e sogno il sonno
e grido per chi si va perdendo
un grido acuto
che subito si piega per un verso.
Dormire almeno,
dormite voi per me,
voi che potete.
Pierluigi Cappello
piegato sulle pagine da scrivere
con una calma assira da scriba
senz’altra direzione che il dolore,
un giardino che filiazioni
e filiazioni, un’umanità tutta intera
ha finito per attraversare;
le poche carte, e questi occhi
lo specchio immobile dell’iride
screziato dall’ombra delle foglie;
stare cosí, senza distanza
tra il tempo e il tempo
la mano e la mano
senza memoria
come una disperazione
o un’infanzia.
giovedì 27 agosto 2020
What is poetry...(Jefferson)
“La grande poesia racchiude ed esprime il tutto. Il suo compito è contenere un mondo intero, all’istante, fisico e sensuale, dell’intelletto e dello spirito, della fantasia, in un’unica appassionata formula. La scienza tende a scomporre le cose per scoprirle; seziona, analizza. La poesia invece mette le cose insieme, facendo scoperte egualmente valide e allo stesso tempo creando”
R. Jefferson
mercoledì 19 agosto 2020
Mario Benedetti, Difendere l'allegria
Difendere l’allegria come una trincea
sabato 15 agosto 2020
Anna Salvini
Vento di terra
…ma tutto cessa,
resta la quiete – perché sono sorelle
bufera e quiete, e l’una all’altra si lega.
Bianca Dorato
Guardarsi indietro, quando tutto sarà
passato, sentirsi vivi con nostalgia
addosso ancora le energie improvvise
prima dell’affondo, la forza, il vigore
delle braccia, la stessa grazia
con la quale si medicava l’alba
verrà una trasparenza dopo la distrazione
un nuovo sguardo sopra ogni cicatrice
e ciò che ci era oscuro apparirà
nel suo splendore: nel taglio della terra
il compimento dell’inverno, un universo
in pace col silenzio, il vento che fa spazio
lì dove spoglia e scioglie ogni livore.
Espianti
Quale altra alternativa se non vita
anche fuori pagina, a farsi largo
tra gli inganni e il niente
in fuga da ogni luogo inospitale
o in disparte per rinascere
nella polpa del sogno
fuori dai viali e dai cieli
da tutte le mani e le sere
estirpata ad ogni precedente dolore
per un nonnulla è ancora vita, un giro
d’ombra sul muro per un nuovo
smarrimento, un volto
da stringere con la tenerezza
di chi conosce la fine.
Cosa rimane
dopo tutto questo freddo
le ferite deposte con le armi
un mite cedere degli argini, dopo
che abbiamo usato l’acqua
la terra, ogni singolo prato
il fuoco e la cenere
le abbiamo provate davvero tutte
scommettendo anche
su quanta forza, ancora, avesse
il cuore
e quanto spazio
quale profondità ci aspettava
noi che saremmo scese
fino all’altra parte del mondo
attraverso il sangue e tutto
il necessario per illuminare
ogni stella buia.
Silvia Secco, Unisci i palmi delle mani
Unisci i palmi delle mani,
Ornella Spagnuolo, Grande è la tua misericordia
Grande è la tua misericordia