lunedì 24 marzo 2025

Una poesia di Francesco Benozzo

 

STIAMO TUTTI, NESSUNO ESCLUSO, SCOMPARENDO

Benché abbondino ormai Apocalissi

sulle labbra di molti, in buono stato

truci, tascabili, di seconda mano,

le parole d’amore immacolate

si sono dimostrate intercambiabili

come avamposti aspri e inefficaci,

come emozioni e affetti sempre uguali.

Ho una notizia nera, definitiva:

state tutti, nessuno escluso, scomparendo

– le ragazze-occhi-torbidi, i reclusi

gli adolescenti ridanciani, i vecchi

gli esiliati smentiti dai racconti

le lepri che mi annusano la mano

le madri onnipresenti, quelle inermi

i manchevoli padri vissuti troppo a lungo

i fratelli vissuti troppo poco

gli amici – nessun amico – che sospettano

l’oblio del fuoco nella sua impazienza –.

State tutti placandovi, estinguendovi

affogando nel periplo lunare

nell’inadeguatezza dei miraggi

nelle frane di un’altra nostalgia.

Ho una notizia nera, definitiva:

stiamo tutti, nessuno escluso, scomparendo

senza ragione, senza senso, o forse

senza aver fatto veramente i conti

coi nevicati voli di falene

e coi profili immobili del nulla:

ciascuno alla sua polvere, ciascuno

ai suoi contemplativi ultimi istanti.

Questo poema – indifferente, rude –

vi ha abbandonato, vi ha tradito, ha scelto

di farsi irreprensibile ma ingrato

di assomigliare a un quarzo incondiviso

a una scheggia di stella discontinua

a una lucciola spenta nella brina.

Ho una notizia nera, definitiva:

solo un silenzio di spaventapasseri

– di braccia-legno, senza piume, stolte –

regnerà sui domini disadorni

e sugli enigmi nordici del pianto

dove i suicidi, spesso, ci ripensano

e tornano dolenti verso casa.

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