domenica 19 gennaio 2020

Paolo Lisi

Amore che attraversa.
Amore che passa.
Colpisci con la precisione del cecchino.
Poi. Lasciami immaginare, sentire
parlare la tua lingua sconosciuta.
Ti aspetterò.
Altro non posso in questa vita.
Amore che ho provato.
Amore che ho dato.
Che ho custodito e difeso.
Spingimi oltre.
Oltre la miseria di una vita in sordina
di una vita tra le retrovie e le rovine.
Quando non rimane niente
se non le mani aggrappate
alla radice dei capelli e ogni cosa
si scardina dal proprio asse
è tempo di cercarti
come un soldato la guerra il suo finire.
Fammi sentire vivo. Ancora.
Come uno spavento che frana nel riso.
Come uno schiaffo un graffio un morso.
Fammi sentire vivo. Dalle fondamenta.

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