Mentre guarisci,
mentri ricordi la tua vera natura
(immensa e potente e presente e libera),
mentre espelli strati del sé condizionato,
mentre ti risvegli dal sogno
della vergogna e dell’abbandono di sé,
potresti trovarti in lacrime. Tremante. Furibondo.
Piangi, amico, infuriati.
Piangi tutte le lacrime che non ti sei mai permesso di versare prima.
Il corpo ha bisogno di piangere, a volte.
Di liberare energie represse.
Hai bisogno di esprimere il dolore per tutte quelle vite che avresti desiderato vivere,
tutte le vite che non saranno mai vissute,
per poter tornare a questa vita,
questo corpo, e questo momento.
Lascia perdere la tua immagine.
Ora hai bisogno di ruggire per la tua vita.
A volte la guarigione non ha un aspetto carino.
È una morte.
È una rinascita.
È un lasciare andare e un tornare in vita.
Piangiamo. Ci scuotiamo. Tremiamo. Urliamo.
Ci sentiamo “peggio che mai”. Facciamo casino.
Arriviamo a un livello di disperazione e di dubbio che non credevamo possibile.
Ma impariamo a fidarci del processo.
Impariamo a fidarci del fatto che queste emozioni “buie” devono essere sentite.
E vogliono essere sentite.
E desiderano essere sentite fin da quando eravamo molto piccoli.
Non c’è nulla di sbagliato in te,
anche se la mente dice,
“C’è qualcosa che non va in me”.
(E non c’è nulla di sbagliato in te,
neppure per l’aver avuto quel pensiero).
Fidati.
E sappi che a volte
avrai bisogno di avere dubbi.
E di dimenticare.
E di opporre resistenza.
Sì, sappi che opporrai resistenza alla tua guarigione, a volte.
E adesso puoi celebrare la tua resistenza .
Sì, sappi che opporrai resistenza alla tua guarigione, a volte.
E adesso puoi celebrare la tua resistenza!
Puoi celebrare tutto di te, adesso.
Mentre piangi. Mentre ti scuoti.
Mentre ruggisci come un leone.
Mentre implori Dio di avere pietà.
Mentre tocchi Terra un’altra volta.
Sì, stai guarendo nella tua maniera originale.
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