Il FEMMINILE come facoltà dello spirito,
martedì 28 dicembre 2021
Il Femminile secondo G.La Porta
lunedì 27 dicembre 2021
Nina Cassian https://www.minimaetmoralia.it/wp/poesia/chiamami-col-mio-nome-nina-cassian/
Mi tagliano in due il fiume e la luna
e la notte mi cola come sangue dalla bocca.
Un tempo ero una, un tempo ero una!
Non sapevo così selvagge le rocce.
Arrivavo con le orbite piene di fiori,
il vento azzurro indosso.
Cantò la terra feconda: «Tu non muori!».
Suonava la mia carne sulla lira d’ossa.
Mentre cadevo, come in un sogno d’asce, ecco, la luna
e il fiume mi tagliavano in due. Ripeto:
Un tempo ero una, un tempo ero una!
La parte con la testa me la prendo
e la cullo adagio.
Sono qui che aspetto – come ho aspettato un anno dopo l’altro – / che mi neghino / il diritto alla poesia, a un’arancia, / fors’anche alla condizione di essere umano / la mia identità –sempre più incerta […] alla fine / i dinieghi che mi assediano / definiscono la mia stessa persona /proprio come il lanciatore di coltelli / ricava la sagoma perfetta della vittima / dai coltelli lasciati sul fondale […]”.
Una poesia di Nella Nobili
La luce del giorno
Io sogno un mattino ideale. Un mattino che porto trepido
nel cuore
Da tanti anni.
Quanti anni? Secoli.
Non ricordo chi me l’ha descritto ma sento ancora la sua
voce tenera
come il mattino.
… E il sole nasceva dietro i monti e l’aria si tingeva di
rosa e tutte le cose palpitavano nel risveglio…
Oh, se potessi vedere, se potessi sentire!
Il mio mattino è triste: mi attende la fabbrica con le sue
luci elettriche accese in eterno.