La vita
Amato: se muoio, non portarmi al cimitero
scava una tomba per terra, vicino al fiume
clamore di voliere distrutte
accanto all’orazione dell’acqua.
A terra, amato, dove il sole
scalda le ossa e gli occhi
mentre guardo la lampada
selvaggia del tramonto rosso.
A terra, amato. Lascia che il transito
sia il più corto. Prevedo
la lotta della carne che risale
per sfasciarsi negli atomi del vento.
Che le mie mani siano inquiete
come talpe che scavano
tra le ombre del passato.
Seminami. E lancia dei semi
voglio che le radici crescano
come una scala tra le ossa rattrappite:
salirò a sorriderti nei gigli.
*
L’anima che ti dono è nuda
come una statua svelata.
Nuda con l’impudenza
di un frutto, di una stella, di un fiore
di tutto ciò che conserva l’infinita
serenità di Eva, prima della maledizione.
Di tutte le cose,
frutti, astri, rose
che non si vergognano del sesso
senza veli, per cui non esiste veste.
Nuda e aperta per
l’ansia di amare.
Juana de Ibarbourou
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