venerdì 16 ottobre 2020
martedì 13 ottobre 2020
Mi chiami quando hai voglia - Paolo Ruffilli
PAOLO RUFFILLI
(Da Affari di cuore – Einaudi, 2011)PASSIVITÀ
Mi chiami
quando hai voglia
per riempire il vuoto
di affetto e vanità.
Tanto lo sai
che sono pronto
a venirti incontro
perché per me
è importante
che ti ami io
e ti ringrazio comunque
per il modo
che hai di amarmi,
tu, in passività.
Prenditi pure
quello che ti pare:
certo che
lo puoi fare.
Ti vengo
tra le braccia
per trovarmi
e, guardandoti,
per guardarmi
in faccia
in tutta libertà
senza indulgenza, sì,
ma con pietà.
Infelice
della mia felicità.
domenica 11 ottobre 2020
Louise Gluck, Nobel x la Letteratura 2020 - Estate
ESTATE
Ricordo i giorni della nostra prima felicità,
quant’eravamo forti, storditi di passione,
sdraiati tutto il giorno, poi tutta notte sul letto stretto,
a dormire, mangiare anche: era estate,
sembrava che tutto fosse maturato
d’un tratto. E così caldo che giacevamo completamente [scoperti.
A volte si alzava il vento; un salice sfiorava la finestra.
Ma, in certo qual modo, eravamo persi, non lo sentivi?
Il letto era una zattera; sentivo che andavamo alla deriva
distanti dalle nostre nature, verso un luogo dove non [avremmo scoperto nulla.
Prima il sole, poi la luna, a frammenti,
rifulgevano nel salice.
Cose che chiunque avrebbe potuto vedere.
Poi i cerchi si chiusero. Piano le notti si fecero fredde;
le foglie pendule del salice
ingiallirono, caddero. E in ciascuno di noi iniziò
un profondo isolamento, anche se non ne parlavamo,
di questa assenza di rimpianto.
Eravamo di nuovo artisti, marito mio.
Potevamo riprendere il cammino.
Louise Gluck
Due poesie di Claudia Brigato
I melograni
Nessuna grazia a gonfiare i seni
nessun demone o signore con me
ad alzare le vesti
ma benedetto sia il frutto dell’attesa
se l’autunno gonfia succosi i melograni
e Dite apre la porta al sonno
sacro che viene.
Il Grappa mi guarda
Il Grappa mi guarda
con gli occhi di un impiccato
appeso alle prime luci del giorno.
E’ un ossimoro la mia carne viva
stesa
sul marmo bianco di questo ossario.
La tragedia è nel pensiero
dell’eterno
– non nella morte
se tutto tace come sotto questa neve
a primavera -
martedì 6 ottobre 2020
C'è in me oggi, nel più fondo - A.Giacomini
C'è in me oggi, nel più fondo
una pozzanghera ghiacciata
e a disfarla non basta il sale del tuo bene .
Un vento di mille anni è passato su di me
cancellandomi come una strada .
Dovresti andare adesso come cieca
portata dal tuo dolore d'acqua sorgiva
ma resti ferma sulla pietra della fonte
raggricciata dal nulla che semina intorno
la greve mano del mio inverno .
AMEDEO GIACOMINI
domenica 4 ottobre 2020
Una poesia di Federico Cinti
FRANCESCO D’ASSISI di Federico Cinti
Nel nome di Gesù che ti ha voluto
segno vivo di gioia e di speranza
per la Chiesa, Francesco, sei cresciuto
in piena povertà nell’ abbondanza
dell’amore invincibile, assoluto
del Creatore che tutto sopravanza,
proprio come Gesù sei divenuto
sorgente d’acqua vivida, fragranza
di carità, serafico splendore
nell’ annuncio sereno del Vangelo
a tutte le creature del Signore,
e chi segue l’esempio del tuo zelo
sente fiorirsi una dolcezza in cuore,
ineffabile anticipo del cielo.
giovedì 1 ottobre 2020
Un pensiero di C.L.Candiani
Questo è un tempo di parole a caso, di silenzi colpevoli, di volgarità del dire, di estinzione del senso profondo del parlare.Compito del poeta è sentire l’agonia della parola, e tenerle la mano, mantenere la parola in vita e ricordare che la parola è una via e sulle vie ci si incontra.
Chandra Livia Candiani
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