lunedì 24 febbraio 2020

Pierluigi Cappello, Io, riconosciuto nudo

Io, riconosciuto nudo, risalito lungo le cicatrici
dalla conoscenza della tua bocca, ti schiudo alla mia
come un’alba, un riparo
nel respiro della forza deposta;
ogni giorno aggiungo una morte alla mia vita
e ogni giorno il tuo nome ha piú significato
duttile sulla mia lingua
e l’ombra versata la sera sulla soglia
il minuto posato nell’attesa
ci libera dalla morte ereditata;
era aprile e pensavo di essere
piú piccolo del firmamento,
che non sei tu, non sono io
lo splendore di un sentiero tracciato
dentro il mio nome e il tuo.

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