Cercata dal pianto.
note di lettura a Così, di Miriam Bruni
note di lettura a Così, di Miriam Bruni
La nuova raccolta di poesie di Miriam Bruni fin dal titolo rivela una sua doppia predisposizione e per la concisione espositiva e per una certa neghittosa accettazione dell’esistente. Tutto il percorso del libro è evidenziato nella prima poesia, quella che ha in sé l’intento didascalico di indicare la direzione di marcia, di fornire una semplificazione segnaletica alla scansione dei versi nelle varie sezioni; quella prima poesia dice che l’autrice ha assimilato bene il concetto, o forse meglio l’intuizione, che la poesia è giocare con le parole, piegarle al nostro gusto musicale ed esistenziale, forgiarle in modo che restituiscano il nostro profilo all’interno delle vicissitudini del quotidiano; le sa maneggiare e tuttavia conserva una certa provvisorietà che è la cifra del poeta, la roba troppo laccata e perfetta a volte stucca, ci risulta indigesta, meglio dunque lasciare in giro tracce di una imperfezione. Ricorda quell’atteggiamento un po’ snob di certi elegantoni inglesi che preferiscono sgualcire gli abiti o impolverare le scarpe nuove per conferire loro una parvenza di vissuto e un accenno di trasandatezza. Ma forse merita di essere citata per intero la poesia che apre il libro, per rimarcare sia la avvedutezza nella scelta lessicale sia il sapiente tocco artigianale impresso nei versi:
Così scoscesa, concisa, contesa.
Così cantata dal vento, cercata
dal pianto.
Così silente e sconcertante,
così suadente, così cangiante.
Così io sono,
Così vi amo.
Così cantata dal vento, cercata
dal pianto.
Così silente e sconcertante,
così suadente, così cangiante.
Così io sono,
Così vi amo.
Per chi un poco conosce l’autrice, questi versi risultano una perfetta fotografia, una specie di autobiografia in versi, un autoritratto in pochissimi veritieri tratti.
I temi sono quelli sempre cari alla poetessa bolognese: la devozione alla poesia:
I temi sono quelli sempre cari alla poetessa bolognese: la devozione alla poesia:
Quanti appostamenti
per farti mia. E poi daccapo
ricominciare – con nuove
attese e appuntamenti.
per farti mia. E poi daccapo
ricominciare – con nuove
attese e appuntamenti.
Molte delle poesie presenti si accompagnano a una dedica: alla mamma, alla sorella, al padre, ma anche a un lungo elenco di nomi, a segnare lo slargo e lo slancio di un’apertura, l’anelito al colloquio, al dialogo, a ricomprendere entro un perimetro sempre più ampio gli affetti, i sentimenti, le amicizie. Un bel segnale di disponibilità e di tensione all’abbraccio. Altro tema ricorrente in molte poesie è l’amore per la natura, che rispecchia fedelmente l’anelito alla vicinanza, alla comunione: – Vedo gli alberi sempre / nell’atto di abbracciare…-. E poi la via quotidiana, con le sue necessità e le sue asperità, le amarezze e le disillusioni, il pianto e a volte la disperazione.
Se mi abbai contro
è come un vento
che mi gira le spalle
da cui mi difendo
nel mio scialle sparendo.
è come un vento
che mi gira le spalle
da cui mi difendo
nel mio scialle sparendo.
Una recente indagine del Censis ha rivelato negli italiani un sentimento molto diffuso e oscuro di rancore, di chiusura, di diffidenza e di paura nei confronti dell’altro, del diverso. In queste poesie c’è come un rovesciamento di questi sentimenti, un desiderio di condivisione e di confidenza, la ricerca continua di una luce, cercata attraverso la natura, nella aspirazione al divino, nelle piccole incombenze del quotidiano. Alcune poesie richiamano certi disegnini puliti puliti, lindi lindi, così essenziali nella loro evidenza da risultare pieni di fascino, semplici tratti intrisi di essenzialità, di concisione, che molto dicono delle aspirazioni di Miriam ma anche dell’essere umano in generale, la fame di amore e di fratellanza che tutti sfiora nelle nostre giornate. Un piccolo libro da tenere vicino, da sfogliare a caso, che restituisce la pienezza della vita, con le sue dolcezze e le sue asperità.
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