La stanchezza mentale è un'opera d'arte.
Consuma il corpo più del fuoco.
Fa fondere il cuore per versarlo
in una pozza di lago fangoso.
Muoiono le idee e le voglie. Muore il cuore.
E si sta bene adagiati nella sacca
del proprio corpo accasciata sul pavimento.
Nel paese della stanchezza il treno non passa mai.
E la nebbia è fitta più della luce che la tenta.
Si sta bene con le proprie ossa, al camposanto.
Si sta bene con l'impotenza, a guardare fissi
i vortici veloci della storia e della società.
Si sta ai margini, bevendo caffè,
e incurvando la spina dorsale.
Nella stanchezza mentale l'amore
è araba fenice o unicorno,
ciglio nell'occhio.
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